Politica
Versaci (Dr): La sfiducia non è un jukebox
Il segretario cittadino del partito non chiude le porte alla defenestrazione di Accorinti e parla di scelte condivise
- 16/01/2017redazione
“La sfiducia non è un jukebox, in cui metti la monetina ed ascolti il disco che ti piace quando ti pare, per noi - oggi più di ieri - la mozione di sfiducia deve essere un atto politico concordato e condiviso, intanto dagli organi del nostro partito e poi da un ragionamento politico preliminare di alleanze, che debbano concordare un percorso alternativo a questa disastrosa amministrazione”. Lo afferma Salvo Versaci, segretario cittadino dei Dr, in riferimento alle firme che si sono aggiunte alla sfiducia depositata a suo tempo da Ncd e Ucd per mandare a casa il sindaco Accorinti.
“Abbiamo iniziato un percorso insieme, dobbiamo continuare insieme. Altrimenti – ha continuato Versaci - aggiungeremmo al danno la beffa ed ammettendo l'errore di aver provato, in passato, a cambiare verso all'amministrazione cittadina in maniera solitaria non vogliamo ripetere l'errore perché peccheremmo di protagonismo e se ci dovrà essere una terza volta potrà essere solo mediante una condivisione ampia con la nostra base e solo con chi vuole condividere un progetto politico alternativo. Non serve gettare ulteriormente Messina nel baratro – ha concluso Versaci - o peggio riconsegnarla nelle mani di presunte vittime o carnefici".
Secondo i Dr, insomma, la sfiducia potrebbe materializzarsi ma con un doppio obiettivo. Votare a giugno anche per la Provincia. “La politica deve tornare al servizio dei cittadini e non servirsene, per questo stiamo in questi giorni caldeggiando, a livello regionale, la nuova riforma delle Province con l'elezione diretta degli organi rappresentativi: una riforma vera, che si armonizzi a quella nazionale, che possa diventare organica ad un processo di governo integrato del territorio con una struttura intermedia capace di occuparsi non solo di scuola, strade e disabilità ma diventi veramente collante per tutte le comunità che ruotano all'interno delle città metropolitane o dei liberi consorzi assommando funzioni che oggi sono di appannaggio regionale”.