Antonella Russo non passerà mai per un’eroina politica di Messina, perché scaltramente, per non essere travolta dalle critiche, ha giocato d’anticipo spiazzando e apponendo la sua firma alla sfiducia. Del resto, Carlo Cantali, oggi avrebbe fatto la stessa cosa, come annunciato ieri “urbi et orbi”. Gli eroi sono ben altri. Probabilmente quelli che verranno dopo, i quali si dovranno sobbarcare l’onere intanto di ridare fiducia ai messinesi. Accorinti lascerà solo macerie e soprattutto, tanto odio sociale.

Il prossimo sindaco – ormai ci proiettiamo al futuro – avrà come primo compito quello di ristabilire la serenità venuta meno per colpa di Accorinti. Ha diviso la gente per imperare su una città che aveva deciso di premiare la sua onestà, non sapendo però che si era data fiducia ad un campione mondiale di benaltrismo. L’esperienza del sindaco della rivoluzione dal Basso si avvia mestamente alla conclusione e con essa uno dei periodi più buoi di sempre. “Meglio disonesti, ma bravi”: i messinesi sono arrivati a dire anche questo. Come dargli torto. Fra un mese scomparirà dai nostri occhi quella maglietta “Free Tibet” indossata per quasi quattro anni con un solo obiettivo: portare il Dalai Lama a Messina per accreditarsi agli occhi del popolo della sinistra e balzare agli onori della cronaca internazionale.

Ammesso che il Dalai Lama verrà a Messina non sarà Accorinti ad accoglierlo da sindaco. Anche questa è una bella notizia per i messinesi. La mancata rivoluzione dal Basso, tuttavia, ci lascia anche qualcosa di positivo. Come non citare il caso-Atm: la scelta dal manager Foti si è rivelata azzeccata. Saremmo disonesti se non lo citassimo. Ma ad un’eccellenza come l’Atm, si contrappone il disastro della Messinambiente. Possono esultare i precari storici stabilizzati, ma sanno tutti che non è farina del sacco di Accorinti né di Crocetta. L’input è partito da Roma.

Oggi, dopo giorni di gelo, è tornato a splendere il sole su Messina. Anche questo è un segno importante di Madrenatura.