Effetto G7 anche nella lontana Cina. Mentre ancora nella "città del centauro" non si hanno notizie certe sugli interventi che si debbono realizzare in vista dell'arrivo dei grandi della terra il 26 e 27 maggio prossimo, c'è chi sta già lavorando per l'incoming del turismo dagli "occhi a mandorla" sfruttando il fatto che Taormina ospiterà Trump e compagni. "Sono in Cina - ha comunicato, Nicola Salerno il maggior tour operator della cittadina turistica - per cercare di captare i viaggiatori di questa nazione, non solo in Italia, ma anche in Sicilia ed in particolar modo a Taormina.

Ho presentato La Perla e mi ha facilitato molto il fatto che la nostra bella cittadina é sede prescelta del G7. Solo poco prima delle nostre località turistiche, qui , si conosceva ben poco". L'effetto promozionale dell'evento, dunque, sta avendo i suoi frutti, addirittura anche prima che si concretizzi l'appuntamento internazionale, si spera, nel migliore dei modi. Una situazione questa auspicata da parte degli albergatori che vedranno si tante camere bloccate in prossimità della due giorni ma avranno un ritorno di immagine della destinazione che nessuna campagna pubblicitaria potrebbe mai garantire. "Mi trovo nella regione di Anhui, 60milioni di abitanti - racconta dall'altro emisfero della terra, Salerno - la città è Tongling, un milione di abitanti, che è ubicata a circa 500 chilometri da Shanghai. Oltre a diversi tour operator c'era al tavolo delle trattative anche l'assessore al Turismo di questa città. Sembrano essere molto interessati alle nostre destinazioni che comunque, ribadisco, sono attualmente poco conosciute. Incontrerò adesso tramite un centro economico culturale definito "Itawai" il più importante tour operator della Regione. Stiamo gettando le basi per un traffico turistico organizzato dalla Cina che non è come fare venire gli ospiti, ad esempio, dalla Germania, ma molto più complicato. Sicuramente il G7 servirà da veicolo pubblicitario enorme".

Si stanno ponendo le basi, dunque, per eventuali contatti di un mercato che allo stato attuale resta molto ridotto. Gli albergatori di Taormina, tempo fa avevano anche avviato la formazione del personale, che doveva conoscere i rudimenti della lingua cinese. Certo il bacino a cui può riferirsi Taormina è enorme ma bisogna porre le basi per avviare una programmazione efficace anche perché i flussi turistici internazionali adesso stanno subendo trasformazioni radicali nell'ottica della globalizzazione e bisognerà, appunto, adeguarsi.

Mauro Romano