Clamorosa svolta nelle indagini per l’omicidio di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco trovato morto nei giorni scorsi in aperta campagna, nel Comune di Savoca. L'uomo di  55 anni, scomparso il 5 gennaio scorso da Roccalumera (Me) e trovato 9 giorni dopo cadavere con un proiettile sparato da una pistola alla nuca: i carabinieri hanno fermato Fortunata Caminiti, 47 anni, con l'accusa di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Gli investigatori hanno scoperto che era stata la donna, con documenti falsi, a noleggiare una Panda gialla che è stata vista nella zona dell'omicidio.

I noleggiatori dell'auto hanno detto agli inquirenti che durante la pulizia della vettura il vano portaoggetti sotto al sedile anteriore e' stato ritrovato pieno di sangue su cui galleggiava una penna. Caminiti e' stata sottoposta a fermo nell'ospedale di Taormina dove è ricoverata per pancreatite.

L'auto era stata restituita con un giorno di ritardo e la donna si era giustificata dicendo che a bordo della vettura vi era stata una lite violenta e che alcuni suoi amici erano ricoverati in ospedale. Caminiti era stata arrestata insieme al compagno latitante Fabrizio Ceccio, 44 anni, il 16 gennaio scorso dopo lo sbarco dal traghetto a MESSINA. Ceccio era ricercato da aprile 2016 per associazione per delinquere finalizzata alle truffe, al riciclaggio ed alla ricettazione. I due avevano documenti falsi e nell'auto sono state trovate una Beretta calibro 22 e una Sig Sauer calibro 9, alcuni telefoni cellulari, e 60 proiettili. Dopo l'arresta la donna era stata rilasciata con obbligo di firma. Il provvedimento di fermo riguarda solo lei, al momento, perche' gli inquirenti hanno le prove che la donna avrebbe affittato l'auto utilizzata per il delitto e poi l'avrebbe riconsegnata ma sembrano escludere che l'indagata abbia agito da sola. Il cadavere del vigile del fuoco era stato ritrovato il 14 gennaio in contrada Rina a Savoca.

La sua auto, invece, era stata trovata a Santa Teresa Riva. In passato la vittima fu coinvolta in una indagine per truffa, estorsione e falso. Proprio questa vicenda giudiziaria collega il pompiere ai coniugi Ceccio. Fortunata Caminiti sarebbe quindi andata in Sicilia - non si sa ancora se col marito - all'inizio di gennaio poi sarebbe andata in una localita' del Nord Italia e poi sarebbe ritornata in Sicilia il 16 gennaio quando e' stata arrestata col marito latitante.