Con grinta e sacrificio, il Messina punge mortalmente le Vespe. Impresa nel pantano del “Franco Scoglio” contro la terza forza del torneo per gli uomini di Lucarelli che superano 1-0 la forte Juve Stabia dell’ex Izzillo grazie al gol di Nardini realizzato al 28’ del primo tempo, appena tre minuti dopo esser entrato in campo al posto dell’infortunato Capua.

Prestazione di grande cuore e tatticamente perfetta: nella prima vittoria del 2017 brillano Mancini, autentico leader del centrocampo peloritano e soprattutto dell’estremo difensore Alessndro Berardi, che nel finale con provvidenziali uscite e interventi da applausi ha negato il pari a Ripa e Cutolo.

Sugli spalti. “Pretendiamo chiarezza o ci avrete tutti lontano” recita uno striscione esibito dalla curva sud, protagonista di una forte contestazione nei confronti del presidente Natale Stracuzzi e della dirigenza. Il socio di maggioranza, mentre in campo si svolgeva la sfida con i campani, attraverso una nota ha comunicato che l’incontro in programma con la cordata calabrese per la cessione della proprietà è stato solo temporaneamente rinviato per motivi di salute. I tifosi invece hanno dedicato una grande ovazione a squadra e al tecnico Lucarelli, primo artefice dell’impresa di oggi.

La cronaca del match

Milinkovic assente per squalifica, fuori causa anche Foresta. Lucarelli, in piena emergenza tra defezioni interne e mancati arrivi da un mercato sin qui povero, rilancia nell’undici titolare l’ambito Pozzebon mentre in difesa si rivede Angelo Rea.

Pronti via, subito Messina pericoloso con Pozzebon, sul suo tiro cross Madonia è in ritardo. Imbastire delle trame di gioco degne di nota risulta quasi impossibile per le due compagini, penalizzate dalle pessime condizioni del terreno di gioco del “Franco Scoglio”, ridotto ad un vergognoso pantano. Le “Vespe” tentano un primo forcing inanellando quattro corner consecutivi ma la retroguardia peloritana, con qualche difficoltà, resiste. Il primo vero squillo suonato dagli ospiti si deve all’ex Nicolas Izzillo, che dalla distanza costringe Berardi alla parata in tuffo. Al 25’ il tecnico toscano richiama in panca l’infortunato Capua, al suo posto Nardini.  Un minuto dopo il talento scuola Milan Mastalli va vicino alla marcatura con un tiro che il terreno rende insidiosissimo, Berardi ci mette una pezza e devia in angolo. Al 28’ un po’ a sorpresa il Messina si porta in avanti con il neo entrato Nardini, abile nel cogliere una respinta sporca della difesa campana e insaccare alle spalle dell’incolpevole Russo con una conclusione piazzata. I peloritani prendono coraggio e 5’ dopo vanno vicini al raddoppio con Madonia che in area di rigore spreca una buona opportunità, strozzando un diagonale parato in due tempi da Russo. Timida e disorganizzata la reazione degli uomini di Fontana, sorpresi da un Messina ben messo in campo da Lucarelli in cui spicca la prestazione di Mancini, uomo di qualità e quantità, leader del centrocampo. Cutolo prova a risvegliare i suoi, prima con una conclusione quasi rugbistica dalla distanza, poi va vicino al tap-in vincente su iniziativa dalla destra di Izzillo, ma è bravo De Vito ad anticiparlo, concedendo solo il sesto corner della gara ai gialloblu. Prima del duplice fischio, il nervosismo in panchina costa caro al tecnico Lucarelli, allontanato dal direttore di gara.

Ritmi più alti al rientro dall’intervallo, Rea e Bruno fanno buona guardia su Paponi e co., Berardi puntuale e sicuro nello svolgere la normale amministrazione: alle sterili offensive campane, spesso interrotte dalla bandierina dell’assistente, il Messina non riesce a replicare con un contropiedi ben orchestrati: il risultato è inchiodato sull’1-0 . Tra gli ospiti, dopo una prima frazione sottotono, l’ammonito Mastalli lascia il campo a Rosafio. Poco dopo Fontana disegna una Juve Stabia a trazione anteriore affidandosi anche al numero 10, Marotta. Cutolo, il migliore tra gli strisciati, con un pallonetto mette i brividi ai tifosi giallorossi. Quando mancano 20’ alla conclusione dell’incontro, i biancoscudati iniziano a pensare a preservare il risultato: richiamando in panca un poco brillante Madonia per il centrocampista ex Due Torri Akrapovic. Fuori anche Mancini, il migliore in campo, al suo posto Saitta. Fontana tenta il tutto per tutto e getta nella mischia per gli ultimi 10’ di gara il bomber Ripa: il capocannoniere della Stabia con i suoi 9 gol, si rende subito pericoloso con una deviazione in area su punizione calciata dal solito Cutolo, Berardi blocca. L’estremo difensore ex Lazio si rende protagonista prima di un’uscita provvidenziale sullo stesso Ripa, pronto ad avventarsi su un retropassaggio maldestro di Nardini; quindi è miracoloso quando nega la gioia del gol ad uno scatenato Cutolo. L’assedio continua anche nei 5 lunghissimi minuti di recupero, ma Berardi chiude la saracinesca. Il Messina con grinta e sacrificio, supera le Vespe e porta a casa tre punti fondamentali per la salvezza e per la serenità del gruppo, bravo nel non farsi coinvolgere dalle vicende societarie.

MESSINA - JUVE STABIA  1-0

28’ Nardini

MESSINA: Berardi, Palumbo, De Vito, Rea, Bruno; Capua (Dal 25’ Nardini), Musacci, Grifoni, Mancini (Dal 79’ Saitta), Pozzebon, Madonia (Dal 70’ Akrapovic). Panchina: Russo, Akrapovic, Benfatta, Bossa, Ferri, Gaetano, Maniscalchi, Mileto, Nardini, Ricozzi. All. Lucarelli.

JUVE STABIA: Russo; Cancellotti, Morero, Camigliano (Dal 63’ Marotta), Santacroce; Mastalli (Dal 46’ Rosafio), Capodaglio, Izzillo; Paponi, Lisi (Dal 77’ Ripa), Cutolo. Panchina: Bacci, Esposito, Liotti, Matute, Salvi. All. Fontana.

 

NOTE. Ammoniti: Rea, Mastalli, Cancellotti. Corner: 1-7 per la Juve Stabia. Minuti di recupero: 3’ e 5’.

 

Paologiorgio Vinci