Politica
La sfiducia libererà Messina dalle macerie. Accorinti ha fatto più danni del terremoto
I consiglieri hanno una grande responsabilità. Il risultato oggi non è pronosticatile, ma la città tifa per mandarlo a casa
- 04/02/2017redazione
Il risultato è impronosticabile. Di sicuro, il 13 febbraio la sfiducia approda in aula consiliare per essere votata. Entro il mercoledì successivo - quindi fra meno di due settimane - potrebbe chiudersi l’esperienza di Accorinti ed aprirsi una breve “era” commissariale. Se tutto va bene, a giugno si vota. Lo sperano i messinesi, stanchi di Accorinti, della sua giunta e delle sue magliette “Free Tibet”. Q
uasi quattro anni sono stati sufficienti per giudicare un’azione amministrativa fatta del nulla e di continui insulti a quelli che c’erano prima. Compresi i consiglieri comunali definiti pupi da Accorinti durante la manifestazione organizzata dai suoi aficionados. Siamo, quindi, alla resa dei conti e le piroette di alcuni politici di professione (vedi il caso Tiano che oggi rappresenta Fratelli d’Italia), non lasciano dormire sonni tranquilli a quanti sperano nella “Liberazione” dal sindaco tibetano. La votazione sarà un terno al lotto, ma i consiglieri dovranno esprimersi al cospetto dei messinesi che certamente affolleranno il consiglio comunale, dove si decideranno le sorti di Messina.
Le macerie lasciate da Accorinti sono paragonabili con una triste metafora a quelle del terremoto del 1908, quando Messina venne rasa al suolo. Ciò che lascia il sindaco visionario è una montagna di detriti sulla quale dovrà risorgere la città del futuro. E Accorinti non ha le capacità per la ricostruzione, nemmeno l’autorevolezza per presentarsi nella stanze romane, dove si prendono le decisioni importanti.
Per chi non lo sapesse chi ci rappresenta, in tutti questi anni, è stato deriso nella capitale, dove si presentava con quella maglietta “lercia” con su scritto “Free Tibet”. C’è anche un aspetto di cui i consiglieri dovranno tenere conto: è prossimo il G7 e Messina non può essere rappresentata da un Accorinti che non aspetta altro per prendersi la scena internazionale dei media. Meglio un commissario serio e impettito che un sindaco con lat-shirt sdrucita.
Insomma, motivi per mandarlo a casa ce ne sono tanti. I messinesi si affidano al senso di responsabilità dei consiglieri comunali.