“Sono convinto che non passerà”. Più che diffidente sul buon esito di questa mozione di sfiducia Giampiero D’Alia. Il leader dei centristi sottolinea la necessità di porre fine all’esperienza Accorinti, rilancia il voto immediato ma intravede delle crepe nell’iniziativa del consiglio comunale, delegittimato agli occhi della cittadinanza per il trasformismo politico seguito al grande divorzio Genovese-PD: “Il consiglio comunale è delegittimato a prescindere dalle vicende giudiziarie, perché metà dei consiglieri sono stati eletti in uno schieramento e dopo sono passati a quello opposto. Tutto questo si aggiunge alla delusione di quanti hanno votato per Accorinti e ora se ne sono pentiti”.

Neanche il “Patto di fine mandato” potrebbe rivitalizzare un esperimento ormai al tramonto, travolto dal ribaltone Eeller e dalle profonde incertezze connesse ai conti di Palazzo Zanca: “Non ci risulta un Patto di fine mandato. La situazione è molto più grave. C’era stato detto che i conti pubblici del Comune erano a posto, che il bilancio sarebbe stato approvato. Ad oggi ci troviamo con l’assessore al Bilancio in polemica con la Giunta proprio sui conti pubblici. Un nuovo assessore nominato che ha rinunciato e quindi penso che il sindaco dovrebbe dire la verità, cioè che la strategia del piano di riequilibrio è fallimentare. Siamo nella situazione di quattro anni fa, tutto il resto è mero tatticismo che non fa onore a nessuno”.

“Non bisogna avere paura del voto, se il sindaco ritiene di avere la fiducia di questa città dovrebbe essere lui a voler andar al voto” lancia la sfida D’Alia, pronto ad andare al voto appoggiando la coalizione con PD e Pdr, basata su un programma condiviso e sottoposto all’attenzione dell’elettorato. Magari passando prima attraverso le primarie, alle quali però (forse) non prenderà parte lo stesso D’Alia, che smentisce le voci riguardanti la sua candidatura: “Non ne ho mai parlato e non mi piace che i giornali, indirizzati da qualcuno che vuole crearsi l’alibi per non votare la mozione di sfiducia, alimentino questa discussione. Io sono abituato, se succede una cosa, a dirla alla luce del sole”.

La conferma dello schieramento nazionale scioglie conseguentemente ogni dubbio su un possibile accordo politico con Genovese e il centro-destra: “Genovese ha sbagliato a sposare Forza Italia e a continuare il suo impegno politico perché ha generato una situazione di stallo in città. Escludo accordi con lui sia a livello regionale che locale”.

Paologiorgio Vinci