L'organizzazione sindacati autonomi di base OrSa Sicilia esulta per l'abbandono da parte del Ministero dei Trasporti del progetto “rottura carico” che avrebbe potuto compromettere il diritto di continuità territoriale, ovvero quello strumento legislativo europeo che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti nelle regioni europee più disagiate. Tuttavia, nonostante il successo ottenuto, il sindacato continua ad avere alcune perplessità.

“La rinuncia del Ministero dei Trasporti al progetto di 'rottura carico' – spiega OrSa Sicilia in una nota diramata alla stampa – è senza dubbio una buona notizia. Pur se positiva, la notizia è stata divulgata con delle distorsioni ed è dovere di questo movimento popolare accendere i riflettori su ciò che si sta verificando”.

E continua: “A conferma del servizio ferroviario a lunga percorrenza, RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ha annunciato la costruzione di nuove navi senza specificarne le caratteristiche. Il particolare non è trascurabile perché si vocifera già di navi gemelle all’attuale NT/Messina che potrebbero mantenere solo il servizio così com’è, con i noti tempi di attraversamento eccessivi per il farraginoso sistema di carico e scarico. Oggi dunque la 'rottura carico' è archiviata, ma il Governo non ha stanziato un solo euro in più per la modernizzazione dell’attuale sistema, anzi, RFI ha annunciato che il servizio di traghettamento veloce, gestito dalla società di RFI Bluferries, potrebbe essere inserito nel contratto di servizio per la continuità territoriale a costo zero, significa che RFI dovrebbe sottrarre risorse al servizio dedicato al traghettamento dei treni per sovvenzionare le navi veloci gestite da Bluferries”.

“Alla luce dei fatti – conclude il sindacato – l’abbandono della 'rottura carico' sarebbe uno specchio per le allodole, la Sicilia resterebbe relegata a infrastrutture di vecchia concezione, che prevedono tempi biblici per chi decide di utilizzare i vecchi treni a lunga percorrenza, l’isolamento della regione sarebbe confermato. Governo e Ferrovie devono fare proprio il principio per cui traghettamento dei treni e traghettamento veloce dei pendolari sono servizi diversi rivolti a diversa utenza, pertanto richiedono capitoli di spesa separati e nuove sovvenzioni”.

Paolo Fabrizio Mustica