La vicenda della consigliera Donatella Sindoni ha indotto il vice presidente del Consioglio comunale, Nino Interdonato, a ritirare la relativa delibera e rassegnare contestualmente le dimissioni. L’esponente di Sicilia Futura, sentito il parere di due legali, ha deciso di “sbattere” la porta e dimettersi dal ruolo di vice del presidente del Civico consesso. “A seguito di approfondimento, e tenuto conto del dibattito d’aula di ieri, lo scrivente proponente l’atto in oggetto, nella qualità di Vice Presidente Vicario ed in sostituzione del Presidente, assente lo scorso 6 febbraio per motivi di salute, comunica il ritiro della predetta proposta di deliberazione. In particolare, si ritiene che la deliberazione n.4/c del 01.08.2016, al di là del successivo parere del 02.08.2016 (comunque confermativo del precedente del 24.06.2016), non può essere oggetto di eventuale annullamento in autotutela. L’organo collegiale, infatti, ha già espresso la propria volontà con tutte le conseguenze previste dalla legge”.

C’è poi la questione della esecutività della decisione dei giudici. “Quanto, invece, alla questione dell’immediata esecutività dell’ordinanza del Tribunale di Messina, deve rilevarsi che, durante il dibattito d’Aula, si è appreso che è pervenuta alla PEC del Comune di Messina una comunicazione del legale della Consigliera Sindoni con la quale si informa il Segretario Generale dell’avvenuto deposito dell’atto di appello avverso la predetta Ordinanza, con il conseguente effetto sospensivo dell’Ordinanza stessa. In ogni caso, la stessa non può spiegare effetti durante la pendenza del termine previsto per l’impugnazione da parte della diretta interessata o dagli attori popolari, come stabilito dai commi 6 e 7 del richiamato D.Lgs 150/11”.