Venerdì scorso, per la Stagione Quinteatro, diretta dal regista e attore Giuseppe Pollicina e  organizzata da Le Alte Terre di Mezzo in compartecipazione con il Comune di Milazzo, è  andata in scena una divertentissima pièce dal titolo Ring, incentrato sulla vita di coppia. Protagonisti gli spumeggianti Massimiliano Vado e Michela Andreozzi, che, poco prima dell’apertura del sipario, ci  hanno concesso una brevissima intervista.    

Traendo spunto da Ring, lo spettacolo che vedremo questa sera , qual è la vostra visione della vita di coppia? Rispecchia quella sul quale è improntato lo spettacolo oppure è totalmente diversa?

Massimiliano Vado: La nostra visione della vita di coppia è molto cambiata negli ultimi quattro anni, ossia da  quando ci siamo conosciuti. Ci siamo conosciuti quattro anni fa e ci siamo sposati dopo due anni, ma prima la vita di coppia non ci interessava, anzi pensavamo  a  tutt’altro. Poi tutte le  considerazione che avevamo fatto sulla vita di coppia le abbiamo investite sul set,  come si vedrà in questo spettacolo; quindi si può dire che la pensiamo come il sunto di questo spettacolo, non di tutte le scene ovviamente, solo di una parte, ma comunque rispecchia quel pensiero, quell’evoluzione continua che rispecchia lo spettacolo.

Michela Andreozzi: La metafora del Ring è una metafore interessante prima di tutto perché la Boxe,  oltre ad  essere  il mio sport preferito,  rappresenta un sfida continua, e  dal momento credo sia insito nella natura umana sfidare qualcuno anche la boxe si traduce in un rapporto istintivo. Il discorso del ring diventa, dunque,  interessante perché essendo coscienti della sfida si traduce sia in un circolo vizioso che virtuoso; a volte si sta nella stessa squadra, a volte ci si deve sfidare e altre volte ancora è soltanto un allenamento.

Dopo questo spettacolo quali saranno le vostre prossime tappe e i vostri impegni?

Massimiliano Vado: Michela ha in programma tre spettacoli, di cui uno con la mia regia, per cui credo che nel prossimo futuro ne farà due su quattro,  oltre a questo che domani ci vedrà a Modica e dopodomani a Caltanissetta e poi per quest’anno Ring dovrebbe essere concluso, salvo controindicazioni. Dopodiché,  cominciamo un’altra pagina di spettacoli con Maledetto Peter Pan e Ti vuoi  mettere con me, uno spettacolo ambientato negli anni ’80, sui fidanzamenti con i 45 giri  e i tempi della scuola. Io dovrei riprendere uno spettacolo scritto da Caponi che si chiama Separati che andrà in scena a Milano e di cui abbiamo fatto un inizio stagione a Roma. In realtà abbiamo un incrocio di impegni per non rimanere mai senza.

Insomma da qui a ottobre avremo una vita abbastanza complicata. Il motivo è che nonostante ci sia questa voglia di lavorare con i grandi maestri,  vogliamo anche far vedere  di cosa siamo capaci. A tal riguardo Ring è figlio  di questo  bisogno di fare delle cose insieme.

Con questo spettacolo abbiamo trascorso ventiquattr’ore su ventiquattro ed è stato bellissimo per cui ci auguriamo di fare il più possibile queste cose.