"Più che autoincensarsi, Accorinti e compagni (come sicuramente faranno al Palacultura nella conferenza stampa aperta anche alla cittadinanza sul post sfiducia), dovrebbero dire alla città ed al Consiglio comunale come intendono recuperare l’enorme buco da 20 milioni di euro già creatosi nel piano di riequilibrio, che certamente non ci può fare aspettare buone nuove da Ministero e Corte dei Conti": va giù duro il consigliere comunale, Libero Gioveni, che, prevedendo fumose e ideologiche le considerazioni del primo cittadino dopo il voto dell’aula di mercoledì notte, lo mette di fronte ad una cruda realtà economico-finanziaria per uscire dalla quale non potranno di certo bastare né rivoluzioni culturali, né tanto meno quei “Fatto” detti a ripetizione sui punti del suo programma elettorale!

Il futuro della città si gioca proprio qui – chiosa Gioveni – perché “senza soddi non si canta missa! Se il buongiorno (inteso come inizio del periodo di osservazione del piano di riequilibrio) si vede dal mattino – afferma preoccupato il consigliere – non possiamo di certo dormire sonni tranquilli e sperare in un esito positivo del piano stesso.

Le responsabilità non possono non essere di questa Amministrazione – prosegue l’esponente centrista – perché evidentemente già dall’inizio non ha saputo vigilare e far rispettare un piano di rientro dai debiti su cui si deve avere già l’umiltà di fare un “mea culpa”.

E’ qui che Accorinti si gioca la faccia – incalza Gioveni – perché sin dall’inizio ha puntato sulla possibilità offerta dalla legge del piano di riequilibrio (e noi come gruppo gli abbiamo voluto dare fiducia) per scongiurare un default che, col senno di poi, non so se sarebbe stato davvero il male minore. Ma se ai numeri messi su carta non si fa seguire un impegno concreto per confermarli rendendo sostenibile l’atto, si sta dando solo l’ossigeno ad un malato terminale. La responsabilità è tutta politica di questa Giunta – evidenzia il consigliere comunale – aggravata dalle ultime astruse scelte di essersi fatti scappare un validissimo assessore al Bilancio che li aveva messi un po’ sulla retta via.

Ma i mancati introiti evidenziati dal Collegio dei Revisori dei Conti nei diversi punti del piano – conclude Gioveni – attribuiranno una grossa responsabilità decisionale alla futura Amministrazione (qualunque essa sarà), perché se il trend nel 2018 e seguenti sarà questo o addirittura peggiorerà, non si potrà non prendere atto di un fallimento e quindi dichiarare il dissesto finanziario dell'Ente, con buona pace dell’attuale Giunta che così potrà soltanto dire alla città, anche a quella parte della città che l’altra notte sugli spalti ha cantato “bella ciao”: “Scusate, abbiamo solo scherzato”!