Cultura
La poetica di Emilio Isgrò incanta l'UTE
Nei suoi romanzi la parola ritrova il suo significato primordiale
- 26/02/2017redazione
Lo scorso lunedì, nell’ambito delle iniziative culturali promosse dall’Università della Terza Età, (UTE) di Barcellona Pozzo di Gotto, ha avuto luogo una lectio riguardante la produzione letteraria dell’eclettico Prof Emilio Isgrò, che deve le sue origini alla città del Longano.
L’idea è nata dalla volontà di celebrare l’arte di un uomo che ha dato l’avvio ad una delle innovazioni più fantasiose che siano state applicate alle discipline artistiche della pittura e della scrittura; vale a dire La cancellatura, nell’arte così come nella scrittura. La cancellatura consiste nel ridare vigore all’immagine e alla parola da troppo tempo logora e abusata e pertanto priva del suo reale significato.
A dare il via ai lavori è stata la Prof.ssa Tanina Caliri, rettore dell’Ateneo, che ha introdotto l’argomento prendendo spunto dalla tesi di Laurea della dottoressa M. Antonella Saia dal titolo La parola seminascosta nei romanzi di Emilio Isgrò. Dopo una breve introduzione di quest’ultima a testimonianza dell’approfondito studio effettuato al riguardo, ha preso la parola il Professore Gino Trapani, il quale, servendosi di Polifemo, uno dei libri più rappresentativi della poetica di Isgrò, ha cercato di spiegarne la complessità e la genialità della parola usata da Isgrò al quale l’autore ha ridato pieno significato e valore.
La lezione si è conclusa con la promessa di un sequel perché spiegare in una sola ora la geniale complessità di un’artista di tale levatura è pressoché impossibile.