Taormina
Taormina, in arrivo la Tarip a peso
Svolta sul pagamento della tassa sui rifiuti, intanto il Comune potrebbe lanciare l'offensiva contro i contribuenti morosi della Tarsu

- 27/02/2017redazione
Anche nella "Perla dello Jonio" potrebbe arrivare presto la possibilità di pagare, in bolletta, per quanto realmente prodotto d'immondizia. Finora si sono sborsate bollette esose con un calcolo effettuato sui metri quadri di abitazioni, negozi ed alberghi. Adesso, qualora i progetti del comune dovessero andare in porto si potrebbe pagare per ....merito.
Molti Comuni che tentano di applicare la raccolta differenziata hanno messo in atto, appunto, la Tarip, la tariffa puntuale che consente di pagare il servizio di raccolta rifiuti in base al volume della spazzatura indifferenziata prodotta. Il bando di gara per l’Aro Taormina, la nuova società che il Comune di Taormina intende costituire per la gestione del servizio di raccolta rifiuti con un progetto di almeno 7 anni, è stato, nel frattempo bloccato. Tra i nodi da sciogliere si trova il piano di gestione e le modalità di calcolo della nuova tassa.
Si dovrà procedere ad avviare chiarimenti anche e soprattutto su questo aspetto del bando stoppato. Sulla questione di chi materialmente si occuperà di un servizio essenziale per la città, si sta vivendo un clima d'incertezza. Sino al 30 marzo il servizio di raccolta rifiuti verrà gestito da MessinaAmbiente, poi dal 1° aprile dovrebbe subentrare per un periodo di nove mesi la ditta che si aggiudicherà un bando provvisorio. Per evitare problemi, anche in ottica G7, potrebbe prospettarsi l'ipotesi di affidare il servizio all'impresa che si è aggiudicata la gara in via provvisoria, in attesa di avviare l’Aro Taormina.
Intanto la speranza, per tanti contribuenti, è che presto dalla Tarsu "a metri quadri" si passi alla Tarip "a peso". Nel resto d’Europa, la tariffa viene modulata in base al servizio, in base a mezzi ed attrezzature che vengono impiegate nel corso di un periodo di tempo dal servizio comunale di nettezza urbana.
In questo modo il contribuente, invece di produrre più rifiuti possibile proprio per ottimizzare la propria tassa, sia incentivato a stare attento alla produzione di materiali di scarto, poiché pagherebbe in base al servizio ricevuto. Un futuro importante che potrebbe abbattere i costi di un servizio essenziale ma troppo dispendioso. Ed intanto il Comune potrebbe avviare il piano di recupero della Tarsu non pagata da parte soprattutto delle attività commerciali.
Mauro Romano