Cronaca
Le polemiche corrono sull'A18
Risposta del presidente del Cas Faraci ad Alfio Barbagallo che aveva definito indecente l'autostrada
- 27/02/2017redazione
Le pessime condizioni dell'A18 tengono banco soprattutto in vista del G7 a Taormina. Dopo le accuse dell'on. Alfio Barbagallo non si è fatta attendere la risposta del presidente del Cas, Rosario Faraci: "Nel riscontrare la nota del 15-2-2017 - riferita alle "condizioni disastrose dell'A18 Messina-Catania", da Lei definita inopportunamente e senza riguardo una autentica indecenza (in rilievo e sottolineato) - è necessario evidenziare quanto segue. Il Cas, ente pubblico non economico regionale si sostiene esclusivamente con gli incassi derivanti dal pedaggio autostradale. Con tali somme provvede agli obblighi derivanti dalla Convenzione Cas/Mit, alla gestione corrente dell'Ente (personale e quant'altro discende da leggi finanziarie e fiscali) ed alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Nessun importo è istituzionalmente posto a carico della Regione siciliana.
Oggi il Cas deve far fronte anche alla situazione finanziaria determinata negli anni che non riguardano questa Amministrazione con un contenzioso notevole ed una esposizione debitoria importante da quello causata. Negli ultimi 4/5 anni le Direzioni e gli uffici tecnici, anche a seguito di specifici atti d'indirizzo, hanno garantito l'ordinaria gestione, tant'è che l'intera rete autostradale (non soltanto la Messina-Catania) è transitabile in sicurezza, anche se nello stato di fatto a tutti noto.
Non ho remore nell'affermare che le tre datate autostrade Messina-Palermo (i primi appalti risalgono al 1969), Messina-Catania (la costruzione è iniziata nel giugno 1965 e l'intero tracciato è stato aperto al traffico nel 1971) ed i 45 km in esercizio della Siracusa-Gela (il primo tratto è stato aperto nel 1984) hanno bisogno di un vigoroso rifacimento strutturale perché la nostra rete autostradale si ponga a livello delle altre concessionarie italiane.
Nonostante la impossibilità finanziaria di affrontare in un solo tempo la ristrutturazione dell'intero tracciato, i nostri uffici hanno approntato, in parallelo ai lavori ordinari, una serie di progettazioni immediatamente cantierabili, di recente inseriti nel Patto per il Sud per importo complessivamente superiore a 125 milioni di euro.
Nel contempo hanno, pure, predisposto una serie di interventi a breve e medio tempo per la Messina-Catania. Alcuni di essi per responsabilità istituzionale nei confronti del G7 (fondi a carico del Consorzio). In ultimo - conclude Faraci - tengo a sottolineare le difficoltà obiettive nelle quali si è costretti ad operare con una pianta organica che prevede oltre 700 unità ed un personale effettivo con il passare del tempo ridotto a meno di 400 in ragione dei pensionamenti maturati e dell'impossibilità di procedere a nuove assunzioni. Tanto per la verità".