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Zeman, mille panchine tra gol e sigarette
Il tecnico boemo si appresta a tagliare un importante traguardo, a Messina divertì e fece esplodere Totò Schillaci
- 02/03/2017redazione
Sabato a Marassi, in occasione della sfida con la Sampdoria, Zdenek Zeman festeggerà le mille panchine in carriera. Ecco allora che si è concesso ai microfoni di "Premium sport" per una galleria di giudizi e sensazioni. "Emozionato per la millesima panchina in carriera? - dice il boemo - No, mi sembra di aver iniziato ieri con le panchine tra i professionisti e poi ne avrò fatte altre 500 tra dilettanti e settore giovanile. La prima fu a Licata ma non ricordo il risultato". Qual è stata l'esperienza piu' bella da allenatore?
"Mi sono trovato bene ovunque sia stato - risponde Zeman -. A Licata è stata un'esperienza molto sentita e molto bella perché avevo tutti i ragazzi della Primavera e siamo riusciti a vincere il campionato di Serie C2. Poi ho continuato con il Foggia, ma anche a Messina mi sono trovato bene". Il boemo ha lasciato bei ricordi a Messina con il campionato di Serie B 1988/89 concluso all'ottavo posto, ma con il migliore attacco del torneo; in quella stagione esplose Totò Schillaci che poi finì alla Juventus prima di vincere il titolo di cannoniere ai mondiali di Italia '90.
Roma, Lazio e Napoli sono state le tre grandi squadre allenate da Zeman, ha qualche rimpianto? "No, forse potevo andare prima all'estero, c'erano degli interessamenti dalla Spagna per me - rivela - pero' ero impegnato e non si e' concretizzato niente". E il giocatore migliore che ha allenato? "La risposta è facile, il giocatore più importante che ho allenato è Totti. Anche se ne ho allenati tanti bravi, come Cafu e Aldair che sono stati campioni del Mondo". E uno che gli sarebbe piaciuto allenare? "
Alla Roma avremmo potuto prendere Shevchenko e non l'abbiamo preso. Peccato, perché era un giocatore che avrebbe potuto farci fare la differenza". Cosa è cambiato nel calcio rispetto a quando Zeman ha cominciato ad allenare? "Per me il calcio è sempre meno calcio e sempre piu' business - risponde il boemo -. Tutte le societa' si orientano su dove poter fare soldi invece che pensare ai risultati". Chi e' l'erede di Zeman? "Vedo tanti ragazzi che fanno gli allenatori e cercano di seguirmi. Ma per me seguire senza capire e' impossibile. Ogni allenatore deve avere la sua idea sul calcio e se va bene si va avanti". E quale squadra gioca il miglior calcio in questo momento? "Penso che il miglior calcio lo giochino le squadre spagnole - sottolinea -. Alle squadre inglesi manca qualcosa a livello tattico anche se in Inghilterra i giocatori danno tutto per 90 minuti".
Il Pescara sara' per Zeman l'ultima tappa della carriera? "Ora sono a Pescara e penso al Pescara, poi si vedra'. Poi dipende anche dai presidenti, tanti mi hanno scartato perche' vecchio ma io spero di fare ancora qualcosa di positivo". Meglio il Foggia di Zemanlandia o il Pescara del 2011-2012 con Verratti, Immobile e Insigne? "Tutte e due hanno fatto bene.
Con il Foggia abbiamo vinto il campionato al secondo anno, col Pescara al primo. Quel Pescara fece 90 gol e io spero sempre che le mie squadre giochino per fare gol. Quel dato quindi mi diede molta soddisfazione".