Politica
Cambi di rotta, Faranda: Mostriamo i volti di chi sta con l'esecutivo
- 02/03/2017Marcella Ruggeri
“Esiste un palese accordo tra una certa rappresentanza politica e la Giunta in carica e questo appare, se c’è stato, il risultato apprezzabile (e tutto quel che ne consegue) della discussione della mozione di sfiducia”. Così, la capogruppo del Nuovo Centrodestra Daniela Faranda chiosa l’andamento delle ultime 48 ore e dell’ultimo mese nei meandri di Palazzo Zanca. Alla luce dei fatti, l’Ufficio di Presidenza si mostra con uno sbilanciamento mai visto verso un preciso schieramento che è Forza Italia dal momento che il secondo scalino del podio è occupato da Pierluigi Parisi e il primo da Emilia Barrile.
“L’elezione dei due elementi dell'Ufficio di Presidenza era un passaggio obbligato - dice la consigliera - e non ci siamo sottratti”. Il Consiglio rischiava di rimanere in un impasse da non poter più sopportare. “Abbiamo deciso di indietreggiare in coerenza col percorso sin qui condotto – continua la Faranda -, passando dalla mozione di sfiducia e finendo con le dimissioni del consigliere Nicola Crisafi da vicepresidente”. Adesso più che mai coloro i quali hanno scelto di tenere in piedi questa Amministrazione, secondo la capogruppo, devono assumersi le loro responsabilità a piene mani. A non essere scalfita è stata proprio la Barrile che permane nel ruolo di vertice dell'aula, nonostante le richieste pervenute da più parti di ritirarsi in buon ordine: è la sintesi. “La presidente per prima - insiste la Faranda - dovrà rispondere di queste coalizioni. La situazione dovrebbe servire a mostrare chiaramente i volti di chi sta con questo esecutivo e chi no”.
La consigliera in quota Ncd sostiene che siano state “fatte chiacchiere in aula o a suon di comunicati stampa di certi polemici pseudo-antagonisti di Accorinti”. Queste chiacchiere si sono tradotte in cambi di rotta e incoerenze in occasione del voto. I messinesi possono constatare da soli “il formarsi di schieramenti e gruppi, chi è in supporto di chi e chi no, e anche a che prezzo”. La Faranda ancora puntualizza di non avere “alcuna acredine o mancanza di rispetto verso i colleghi Parisi e Iannello che hanno dato la disponibilità personale, entrambe persone umanamente degne di stima”. Il nodo sta “in quest’Amministrazione che si è caratterizzata ampiamente per la propria inadeguatezza” – afferma -. “Ma adesso che le maschere sono venute giù tutte, gli slogan e finti affondi non serviranno”. Il tema delle presidenze di commissione sarà un punto cardine della sua battaglia reputandole tutte da rifare.
Marcella Ruggeri