Politica
La leadership del Pd se la contendono in due
Pippo Laccoto e Giacomo D'Arrigo si giocano la guida dei Dem. Ancora nessun dato sul tesseramento ma il piatto piange
- 03/03/2017redazione
I numeri sono ancora secretati e solo fra qualche giorno si conoscerà la reale consistenza del Pd messinese, ma già affiorano le prime tensioni per la conquista della leadership. Se la contendono Giacomo D’Arrigo, giovane renziano della prima ora, direttore dell'Agenzia nazionale giovani, e Pippo Laccoto, politico di vecchia diventato renziano dopo l’abbandono delle truppe genovesiane, parlamentare regionale.
La conta delle tessere farà da preludio al congresso del Pd messinese tanto invocato dai giovani stanchi di essere governati da un commissario a distanza. Ernesto Carbone non è riuscito a ridare linfa al Partito democratico, sfiancato da un’emorragia di consensi. In città le tessere staccate non arrivano a mille secondo le più ottimistiche previsioni, la differenza la farà quindi la provincia, soprattutto quella Tirrenica, che notoriamente è il feudo di Laccoto.
La scissione ha indebolito ancor di più un partito che sta cercando anche a Messina di ricostruire una propria identità dopo l’abbandono di Genovese e dei suoi uomini. In città Francesco Palano Quero e Alessandro Russo si sono dati da fare per portare acqua al mulino di Giacomo D’Arrigo, il quale potrebbe candidarsi per contrapporsi a Laccoto.
In gioco c’è la leadership del Partito democratico che, salvo svolte clamorose o accordi teleguidate dalla Toscana, dovrebbe finire nelle mani del parlamentare di Brolo.