Weekend di grande spettacolo  al Teatro Vittorio Emanuele con Sergio Rubini, che a partire da stasera sarà in scena, alle ore 21.00,  con lo spettacolo dal titolo Sud; uno spettacolo in costante movimento, come se lo spettatore invece di essere comodamente seduto in platea  fosse in viaggio su di un treno. Un treno un po’ spericolato, però, perché a guidarlo è proprio lui  Sergio Rubini. Già altre volte in passato, ma solo sul grande schermo, vi ha fatto racconti di treni, binari, piccole stazioni di posti sperduti. Il capotreno ci dice che il motivo del viaggio a cui stiamo partecipando è il SUD ma,  la destinazione insomma è incerta. Fin da subito si avvertirà la sensazione di aver percorso grandissimi tratti nell’arco di pochi minuti. Sensazione questa amplificata dalla lettura di un passo dei Persiani di Eschilo, dal quale poi Rubini passerà al racconto di Matteo Salvatore un cantastorie vissuto nel buio periodo del dopoguerra che ha fatto della sua miseria da pane nero la forza della sua poetica.

Eppure, dentro questo Sud abbandonato e senza luce, fiorisce la grande letteratura che proprio a Napoli ha avuto il massimo dell’espressione nell’opera di Eduardo che ha fatto di personaggi schiacciati dal fatalismo e dalla rassegnazione, dei veri giganti, non certo capaci di modificare la propria condizione, ma dei ragionatori, con il coraggio di guardarsi dentro. E a proposito di piccoli “eroi” del Sud, Rubini passerà al racconto di un altro capostazione, suo padre che in un paesino agricolo del profondo Sud negli Anni Sessanta, coltivava come altri suoi compaesani, la passione per il teatro, per la recitazione, per la poesia. Come i versi in vernacolo di Giacomo D’angelo che nel suo negozio di giocattoli scriveva poesie. Ad accompagnare le letture e intervallare i momenti dialogici a quelli recitati, le musiche originali eseguite dal vivo dal maestro Michele Fazio al piano, Marco Loddo al contrabbasso ed Emanuele Smimmo alla batteria, che renderanno vivo e attuale ogni verso.

Proseguendo la strada della riscoperta del passato, per gestire meglio il futuro, intrapresa con i precedenti lavori, con questo nuovo spettacolo Rubini va oltre il recital “La guerra dei cafoni”, prodotto nell’estate 2013 e ne ha realizzato uno più ricco, con poesie e racconti riguardanti il Mezzogiorno d’Italia.

Uno spettacolo che divertirà, ma condurrà altresì lo spettatore verso una profonda riflessione, vale a dire l’immenso patrimonio che il Sud ha da offrire all’umanità.

Lo spettacolo sarà replicato domani, sempre alle 21.30 e domenica alle 17.30.