Quando si tratta di investire in mega opere ma anche in “mini-medio opere” il silenzio è sovrano ed incombe a Palermo come a New Delhi.. Dunque mantenere l’impegno di una parola data è ancor più improponibile anche se si tratta di imprenditori con la “I” maiuscola e provenienti da Paesi lontani. La realizzazione dell’aeroporto della Valle del Mela e l’avvio dei lavori di una palestra all’istituto scolastico “Bisazza” sono stati argomenti che per più giorni a dicembre scorso hanno catturato l’attenzione del dibattito pubblico. A ricordare i due eventi, seppure differenti tra loro per rilevanza e impatto territoriale, è l’esponente renziano Alessandro Russo che è particolarmente legato alla V circoscrizione dove ricade l’impianto sportivo.

“I due progetti – rievoca Russo - avrebbero dovuto vedere lo scorso mese di febbraio una svolta epocale, a dire dei protagonisti”. Vista la valenza di queste costruzioni che avrebbero dovuto interessare la città dello Stretto e la sua provincia in tematiche di rilevante di ampio volano come i trasporti, ci si sarebbe aspettati dall’imprenditore indiano Mahesh Panchavaktra e il presidente regionale Rosario Crocetta una responsabilità maggiore. “Entrambi - prosegue Russo - avevano assicurato ai messinesi e ai mezzi di comunicazione che entro il mese di febbraio, segnatamente il giorno 25, avrebbero stipulato a Palermo il protocollo d’intesa tra la Regione e il gruppo indiano che avrebbe fatto dato l’input per la nascita dell’aeroporto del Mela”. Nelle intenzioni dei due, l’opera non si sarebbe presentata molto ardua da edificare comunque meno di quanto studi tecnici, pianificazioni trasportistiche nazionali e forse logica non suggerissero. “A margine delle pompose dichiarazioni aeroportuali – aggiunge il rappresentante renziano - , il gruppo indiano promise, con tanto di conferenze stampa e di incontri al vertice coi dirigenti preposti, di donare alla scuola superiore “Bisazza” di Messina la realizzazione di una palestra, struttura da sempre inesistente, utilizzando mezzi e risorse tutte proprie della holding indiana”. Nulla di tutto questo è stato effettuato.

“Forse era fumo gettato negli occhi dei cittadini messinesi – ipotizza Russo -, che tanto si appassionarono al dibattito”. Ci si appella alla serietà politica che dovrebbe accompagnare quella imprenditoriale, per fornire un resoconto stabilmente dell’andamento delle proposte, spiegando i passaggi operativi concreti all’opinione pubblica. “Questa città e la sua provincia sono da decenni appese alle belle promesse - evidenzia -, ai sogni alati, ai propositi immaginifici di un classe politica che – a fronte della disperazione dei cittadini – fa “cassa” elettorale senza dover rendere conto di quanto strombazzato. Crediamo che non si possa più giocare con la voglia di diritti della città, che non si debba trattare i messinesi come primitivi attratti dagli specchietti e dai bottoni. Aspetteremo le risposte, assieme a tutti i messinesi. E nel frattempo, ogni giorno andremo a fare una passeggiata nei pressi dell’Istituto “Bisazza” a verificare l’eventuale apertura dei cantieri”.

Marcella Ruggeri