Non poteva passare inosservato un allevatore che appiccava incendi alla macchia mediterranea sui Monti Nebrodi. L'uomo è stato identificato, dopo un pedinamento, come Antonino Galati Giordano, residente a Tortorici, in provincia di Messina, classe 1965, già noto alle Forze dell'ordine.     

Nel tardo pomeriggio di sabato, i militari della Stazione Carabinieri di Floresta, durante un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione del reato di incendio boschivo, hanno notato un incendio in Contrada Monte Cufali del Comune di Raccuja. Vedendo che nei pressi dell’incendio vi era un fuoristrada e un uomo camminare a piedi, hanno proceduto ad osservarne i movimenti: l’uomo ogni tanto si fermava e, dopo che ripartiva, si notavano nuovi focolai che si generavano proprio nel punto in cui l’uomo si abbassava e ripartiva a piedi seguito dal fuoristrada. Focolai che da lì a poco si andavano man mano sviluppando in incendi. I Carabinieri della Stazione di Floresta, hanno immediatamente bloccato l’uomo e il veicolo che lo seguiva, controllandoli. noto alle Forze dell’Ordine. Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati un accendino, una ricarica di gas per accendini ed un recipiente contenente benzina che erano occultati sul fuoristrada. I Carabinieri hanno subito allertato il dipartimento dei Vigili del Fuoco di Patti, il Distaccamento del Corpo Forestale di Floresta per intervenire sui luoghi teatro dell’incendio. Le fiamme hanno interessato e distrutto circa 3 ettari di macchia mediterranea insistente in area protetta del parco eolico, provocando ingenti danni non quantificabili. Galati Giordano è stato arrestato per il reato di incendio boschivo. Lo stesso, dopo le formalità di rito, su disposizione del Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Patti, è stato tradotto presso la propria abitazione a Tortorici in regime di arresti domiciliari. In data odierna l’arresto è stato convalidato dal GIP presso il Tribunale di Patti che ha disposto la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Una costante collaborazione tra Forze di Polizia e cittadini che collaborano segnalando tempestivamente gli illeciti consentirebbe di beccare gli autori degli incendi in flagranza di reato (per il reato di incendio boschivo la pena prevista è la reclusione da 4 a 10 anni) ed aiuterebbe sicuramente nel monitoraggio delle zone più a rischio.