Legambiente fa sentire il suo forte dissenso su alcune scottanti materie che stanno tenendo banco, in questi giorni, nella cittadina turistica. Nel mirino degli ambientalisti si trova la questione relativa allo stato di degrado del parco "Giovanni duca di Cesaro" e l'istituzione del nuovo parco archeologico di Taormina che dovrebbe, nelle intenzioni, sostituire quello di Naxos. Un piano questo esitato, di recente, dal consiglio comunale della città del centauro.

"Si è parlato - dice una nota degli ambientalisti - della necessità di porre fine allo stato di degrado della villa comunale prima che divenga irreversibile: belvederi, splendidi “Beehives” che la caratterizzano, sono inagibili e a rischio di crollo ormai da decenni, costituendo un pericolo per la pubblica sicurezza. Vi sono troppe promesse dell’amministrazione, specialmente ora con i riflettori puntati sul G7, ma non si vede alcun inizio dei lavori. Se l’amministrazione di Taormina non riesce, in alcun modo, ad intervenire, neanche per un evento globale, dovrà, dunque, essere la cittadinanza ad assumersi la responsabilità della difesa del proprio patrimonio comune, occupando il posto lasciato vuoto dalla gestione politica. Il presidente del Circolo di Legambiente Taormina Alcantara, Anna Nössing, ha presentato la proposta di creare una fondazione sponsorizzata da privati e da fondi pubblici, che si faccia carico direttamente del restauro e poi della gestione della Villa comunale". Allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica è stato convocato, appunto, un incontro con gli organi d'informazione, a cui sarà presente il presidente regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, per sabato, alle ore 12, sempre nello scenario unico della villa comunale. Un appuntamento questo al quale è stato invitata a partecipare tutta l’amministrazione comunale per discutere, pubblicamente, del futuro della villa comunale insieme a cittadinanza e associazioni. Sulla questione relativa, invece, al parco archeologico di Naxos, che a Taormina, nasce da oggettive scelte incomprensibili, da parte della struttura ubicata nell'area di Schisò, sulla gestione di siti come il teatro antico o Isolabella, Legambiente Sicilia, ritiene poco comprensibile la recente "crociata" per il frazionamento del Parco di Naxos in due unità. Il piano di scissione, rimane un grande movimento scatenato da parte di una città turistica che, comunque, gradirebbe di essere assoluta protagonista di scelte che investono direttamente il suo territorio.

Mauro Romano