Chi è vittima di violenza non ha mai piacere a sfogarsi, a raccontare la sua vulnerabilità e quegli atti che ha subito, magari sentendosi anche in colpa. Così nella comprensione di questo stato d’animo e psicologico, nasce uno spazio tinteggiato di un colore pastello tenue ed arredato in modo essenziale e confortevole per mettere a proprio agio le donne e i minori che chiedono aiuto. Questo ambiente che rappresenta una «sala d’ascolto» si trova all’interno del Comando Provinciale dei Carabinieri ed è stato inaugurato nella mattinata odierna come “una stanza tutta per sé”. In questi locali tranquilli e discreti, i minori e le donne vittime di violenza che sono stati sottoposti ad abusi riconoscono un’atmosfera di raccoglimento per potersi aprire e sentirsi più facilitati nell’esprimere le brutture che sono capitare loro.

In tale prospettiva la stanza “Particolare attenzione” è stata dedicata ai più piccoli, a volte vittime inermi di reati commessi “dai grandi”, allestendo uno “spazio di gioco”, con tanto di tavolo e sedie “a misura di bambino” e alcuni giocattoli. Alcuni studenti del liceo artistico “E. Basile” di Messina hanno dipinto e donato dei quadri, che rendono ancor più gradevole la stanza e sono stati interessati da incontri sul tema della violenza di genere. L’arredamento fa pensare a tutto fuori che ad un ufficio di una caserma. A realizzare la “stanza amica” sono state le socie del “Soroptimist Club” di Messina, guidate dalla loro presidente Prof.ssa Giusy Furnari Luvarà, che, in poco più di un mese, a proprie spese, hanno ristrutturato, arredato e allestito per la specifica esigenza, un ufficio della caserma ‘Bonsignore’.

L’opera è stata attuata nell’ambito del protocollo d’intesa tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il “Soroptimist International D’Italia”, una virtuosa iniziativa, finalizzata a realizzare, all’interno delle Caserme dei Carabinieri, sale per l’ascolto protetto di vittime vulnerabili. Il locale è dotato di un sofisticato sistema di video e audio ripresa, invisibile per coloro i quali si trovano a dover rivivere, nella narrazione, il forte dolore provato durante le violenze, nella maggior parte dei casi subite per anni.

Per la Task Force dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, militari appositamente selezionati e formati presso l’istituto superiore di tecniche investigative dell’Arma e parte attiva della “Rete nazionale per il monitoraggio del fenomeno della violenza di genere” istituita nel 2013, si tratta di un prezioso strumento operativo: da un lato permette di far sentire quanto più a proprio agio le vittime e, dall’altro, garantisce a magistrati e giudici l’assoluta genuinità delle loro audizioni, nell’ambito delle quali anche il linguaggio del corpo può risultare importante.

Il Prefetto di Messina, Francesca Ferrandino, è stata madrina d’eccezione rendendo operativa la “stanza tutta per sé” con il taglio del nastro. Alla cerimonia sono intervenuti – accolti dal padrone di casa, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Jacopo Mannucci Benincasa e dalla presidente del club Soroptimist di Messina, Giusy Furnary Luvara’– l’Assessore alle Politiche Sociali Antonina Santisi in rappresentanza del Comune di Messina e i rappresentanti delle massime Autorità giudicanti e requirenti del Distretto giudiziario peloritano. Il Comandante interregionale dei Carabinieri ‘Culqualber’ , Gen. C.A. Silvio Ghiselli e la vicepresidente nazionale del “Soroptimist International D’Italia”, Arch. Bora La Paglia, il cui contributo e supporto sono stati vitali per portare a termine la preziosa iniziativa, con la loro presenza all’evento hanno suggellato l’importanza del progetto.

Marcella Ruggeri

Foto Rocco Papandrea