Politica
Variante Prg, Capigruppo: De Cola è in conflitto. Dimissioni o revoca Accorinti
Il clima si sta scaldando in tema di variante di salvaguardia. I capigruppo del Consiglio chiedono il diefront del direttore generale Le Donne sulla secretazione ed invocano la Procura per accertare l'incompatibilità di ruoli dell'assessore De Cola
- 16/03/2017Marcella Ruggeri
La variante di salvaguardia al Prg appartiene alla città e non solo ad una parte. La normativa con cui l’Amministrazione comunale dispone la secretazione degli atti sembrerebbe superata da altre leggi sopravvenute. Il provvedimento ha scatenato un putiferio tra consiglieri ed esperti della materia da tirare in ballo anche l’incompatibilità di chi ha redatto questa variante ovvero l’assessore ai Lavori pubblici Sergio De Cola. Oggi la conferenza stampa dei capigruppo di Palazzo Zanca ha voluto sbattere sul tavolo i motivi per cui bisogna voltare pagina, l’assessore dovrebbe essere sostituito per i suoi conflitti d’interesse. Intanto, il documento, a firma di tutti Trischitta, Santalco, Amata, Burrascano, Carreri, Faranda, Rizzo, Sottile ed Abbate, reclama un dietrofront sull’applicazione della secretazione da parte del direttore generale Antonio Le Donne.
“De Cola è incompatibile nel doppio ruolo - dichiara il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta - esce in qualità di socio dal suo studio a febbraio 2016 ma ci resta come consulente. L’hanno mantenuto in carica per 4 anni. In base alla legge, chi ha un mandato pubblico come il suo non può esercitarlo con obiettività essendo anche coinvolto per interessi professionali come ingegnere. Un Prg può contare introiti incredibili per 20 anni. La Procura accerti la validità imparziale di questo incarico. Si dimetta oppure il sindaco revochi la sua nomina. A prescindere dal fatto che non si è ancora dimesso, il suo studio si occuperà dei progetti della variante per un ventennio. La Procura accerti la validità imparziale di questo incarico. Lo studio De Cola è stato per esempio inserito nel Masterplan col progetto di Capo Peloro”.
Degli aspetti legali della vicenda ad occuparsene è il consigliere - avvocato Trischitta. Dell’aspetto politico ad intervenire a spada tratta è il capogruppo di Felice per Messina, Giuseppe Santalco. “C’è stata un’invasione della politica nel tecnicismo - commenta Santalco – per quel che riguarda il discorso della secretezza del procedimento variante. E poi rileviamo nella questione De Cola un potenziale conflittualità tra il rappresentare un assessorato implicato in tema di infrastrutture ed urbanistica e l’essere tecnico dello stesso settore. E’ mancata .la sensibilità nel redigere sia il Prg che la variante. Per trasparenza bisognerebbe astenersi.
“Si vuole che si voti velocemente e al buio - rincara la dose la capogruppo di Fratelli d’Italia Elvira Amata - , senza la possibilità di dare audizione agli ordini professionali. La segretezza degli atti sta diventando un segreto di Pulcinella. Se il problema è la diffusione dei contenuti ai proprietari della particelle interessati ai cambiamenti del territorio, occorre ricordare che gli stessi sono stai invitati dall’Amministrazione all’epoca in cui è stata avviata la procedura quindi nel settembre 2015. Noi come consiglieri che abbiamo altre professioni nella vita, possiamo non avere la competenza tecnica e manifestiamo l’esigenza di chiedere consulenze con specialisti, Genio Civile e ordini professionali. La variante è anche di questi soggetti oltre di noi consiglieri che possiamo presentare istanza di accesso agli atti. Non si può più utilizzare l’articolo di legge che impone la pubblicazione dopo l’adozione”.
Marcella Ruggeri