Cronaca
Posti fissi nella sanità? Commissario Laganga assumerà solo con partita Iva
I soldi ci sono ma manca il personale infermieristico che accetti il lavoro. Il Capo del Policlinico avrebbe risolto nel “chiamare” il libero professionista che possa fornire la partita Iva, fatturare la prestazione ed affrancare i colleghi dai turni fuorilegge

- 22/03/2017Marcella Ruggeri
Sarà paradossale ma in un periodo in cui giovani e meno giovani disoccupati, licenziati “last minute”, sottopagati/mobbizzati in vari settori e titolari falliti di attività ed imprese sono in preda all’esaurimento ed incombono spauriti nella società, il Policlinico di Messina “Gaetano Martino” non riesce a trovare dei sostituiti per il ricambio del personale infermieristico della struttura. Il responsabile nei panni del Commissario straordinario, Giuseppe Laganga, ha fatto trapelare quasi tra i denti che provvederà ad assumere solo risorse umane che siano in possesso della partita Iva, inquadrate dunque come liberi professionisti. Questo accorgimento “a dir poco curioso” deriva dal fatto che, a furia di scorrere la graduatoria disponibile degli operatori sanitari, i nomi dei candidati a un posto a tempo determinato sono svaniti. Il dirigente Laganga è comparso ieri durante la manifestazione del sindacato Nursind, indetta proprio per ottenere un potenziamento dell’organico ridotto al lumicino e altre migliorie strutturali ed organizzative. Le carenze divampano in reparti essenziali come la Terapia intensiva Neonatale e Pediatrica ma anche il Pronto Soccorso davanti al quale, ieri, si è articolata la ribellione. Il leader dell’Azienda ospedaliera ha relazionato alle centinaia di addetti sanitari provenienti da diverse località Catania, Caltanissetta, Trapani e Palermo per aderire alla “protesta itinerante”.
“Non si può realizzare un turn over con gli infermieri – rivela la disarmante verità il Commissario - perché chi è iscritto nell’elenco non risponde più. I telegrammi di chiamata che ho inviato sono andati a vuoto perché, evidentemente, queste persone già lavorano in altre sedi. L’unica soluzione è reclutare i liberi professionisti che assolverebbero al compito dei turni ospedalieri ‘fuorilegge’ da coprire anche a prestazione e convertendoli in standard. Gli stanziamenti economici ci sono nelle casse dell’amministrazione universitaria ma non si possono bandire concorsi pubblici. Non ci resta che attingere a quel personale che può impegnarsi senza avere altri vincoli contrattuali, quindi possessore di partita Iva”.
Laganga dovrebbe procedere formulando un avviso pubblico che delinei i requisiti dei partecipanti, immancabilmente dotati di partita Iva. Questi lavoratori privati non rientrano nella graduatoria del Bacino Orientale che corrisponde all’ospedale Cannizzaro di Catania sono per l’appunto autonomi e perciò più idonei al servizio scartato o “snobbato” da altri che ne fanno parte. In questo fenomeno, si riconosce una “deviazione sociale”.
“Chi è in fondo alla lista del Bacino Orientale - chiarisce il Segretario provinciale della Nursind peloritana, Ivan Alonge – magari è già impiegato in cliniche private o in altri centri sanitari perché non può aspettare il posto fisso che piove dal cielo. Ovviamente, questa persona non si sobbarca lo spostamento al Policlinico solo per sei mesi, la durata del contratto che viene stipulata in questo periodo storico, da almeno 4 anni. L’impegno preso con la clinica privata comporterebbe il licenziamento, se accettasse quell’offerta. Tra l’altro il plesso privato offre solitamente un contratto annuale o a tempo indeterminato. Invece, l’infermiere che non ha obblighi di accordi siglati può fatturare la prestazione, venendo pagato ad ore”. Chi è passato da questa trafila o ci ha avuto a che fare sostiene che vengono chiamate sempre le stesse unità lavorative. Il problema presentato dal Commissario non è quello brutalmente “monetario” bensì quello di reperire una dotazione organica che possa sopperire ai turni massacranti eseguiti.
Dopo il malcontento di questo ultimo mese, morale della favola è il “Sì” di Laganga alla riqualificazione di alcune aree come nel padiglione NI quali la Tin (costruita male senza ottimizzazione di apparecchiatura e risorse, secondo Alonge), dell’Osservazione Breve del Pronto Soccorso e dell’accettazione per le Malattie Infettive, entrambe fatiscenti.
Demansionamento e le aggressioni sul posto di lavoro anche per l’incapacità di rispondere in modo tempestivo alle esigenze dell’utenza per insufficienza di personale sono tutte questioni che il Coordinatore regionale Francesco Fristitta ha affrontato. “Non arretreremo di un passo – argomenta Fristitta - per avere le immissioni di personale in servizio nella Rete ospedaliera che dovrà transitare nella VI Commissione Sanità all’Ars. I dirigenti sono subordinati ai politici regionali per cui se non si verifica l’approvazione della Rete ospedaliera, si rimarrà ancorati a quella del 2010. Le immissioni sono state effettuate solo a tempo determinato per le Aree d’Emergenza quindi Pronti Soccorso, Terapie Intensive e Chirurgie ma ci sono anche ambiti territoriali che esercitano con posti letto che non sono dichiarati in dotazione organica, i cosiddetti ricoveri barella. Queste opportunità avranno una proroga fino al 30 giugno dopo di che i dipendenti verranno cacciati. Siamo per la mobilità regionale e interregionale, oltre che per la stabilizzazione”.
In Sicilia, ci sono già delle tappe approntate dalla Nursind per trasferire questa ventata di carattere in altre Aziende sanitarie, come a Caltanissetta, che hanno bisogno di una scossa. Dal 12 maggio, si partirà in tutta Italia.
Marcella Ruggeri