CittadinanzAttiva ha tenuto una conferenza stampa, a Messina, sul “Bonus energia” con l'obiettivo di approfondire, alcuni aspetti socio-economici. Alla conferenza stampa hanno partecipato numerosi fra cui  il presidente Giuseppe Pracanica, Angela Rizzo del coordinamento provinciale  e il consigliere nazionale Ugo Giummi.
L' incontro è stato retto dal giornalista Domenico Interdonato ed è stata tenuto da Luca Eller Vaillicher coordinatore provinciale dei "Procuratore dei Cittadini".
Come risulta da recenti studi, in Sicilia stanno aumentando le diseguaglianze sociali, essa è infatti cresciuta quasi del 50%.
 
I bonus energia sono stati creati per ridurre il gap di diseguaglianza e sono uno strumento che deve essere utilizzato. Ma da quanto emerso da uno studio effettuato il mese scorso sull’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, si nota che dal 2014 al 2016 quasi mezzo milioni di famiglie ha cessato di utilizzare i suddetti bonus.
Vista questa veloce e consistente diminuzione, il peso relativo dell’area geografica “Isole”, nel triennio considerato, per il bonus elettrico si è abbassato.
Una famiglia su 5 non si è infatti più avvalsa di questa opportunità. Uguale anche la situazione per il bonus gas, infatti, 1 famiglia su 3 ha perso il bonus.
 
Luca Eller, ha evidenziato come per le famiglie numerose (con oltre 3 figli) a cui basta un ISEE fino a 20mila euro annui per ottenere il bonus energia, le cose vadano molto male. Sembra che in Italia circa l’1% o poco più si avvale del bonus. Eppure, i 20mila euro di soglia ISEE per le famiglie numerose sono inferiori al reddito medio di Messina che nel 2016 è stato 19.523 euro. Viceversa, essendo le famiglie con più di 4 componenti circa 6 su 100, si nota come solo 1 famiglia su 6 utilizzi questi bonus.
 
Luca Eller alla fine della conferenza ha dichiarato: "Su questi temi, che valgono tanti milioni di euro annui sottratti al reddito dei cittadini più in difficoltà, sarà bene tenere desta l’attenzione. Per metterli in grado di usufruire dei bonus. Sebbene sulla base di calcoli non raffinati, comunque si vede che la dimensione del fenomeno è macroscopica. Non è tollerabile che circa 8 milioni di euro annui, cioè 80 milioni in un decennio, escano dalle tasche dei messinesi più bisognosi anziché restare nella loro disponibilità. Tra l’altro, alimentando l’economia locale grazie agli acquisti e ai consumo che potrebbero effettuare".
 
Valentina Salvo