Nebrodi
Divieto accesso Capo Calavà, Lamonica: "Paghiamo il prezzo di una gestione passata sbagliata"
Il candidato sindaco gioiosano di Noi per Gioiosa ha criticato aspramente le amministrazioni precedenti su come (non) è stato affrontato il problema di uno dei più importanti tratti costieri del comune colpito frequentemente da mareggiate
- 27/03/2017redazione
"Paghiamo il prezzo di una gestione passata sbagliata". Così commenta il sindacalista e candidato sindaco di Noi per Gioiosa alle prossime amministrative di Gioiosa Marea, Teodoro Lamonica, la decisione presa dal comune di vietare l'accesso a pedoni e veicoli nel tratto litorale di Capo Calavà. Provvedimento reso obbligatorio secondo l'aspirante primo cittadino a causa della situazione in cui versa il tratto in questione. Le numerose mareggiate avvenute quest'anno hanno infatti eroso ulteriormente uno dei più importanti tratti costieri per il turismo gioiosano.
Lamonica è si mostrato contrario non tanto alla decisione di adottare un provvedimento che si presentava ormai non più procastinabile per tutelare la collettività, piuttosto al modo con cui è stato affrontato tale problema in passato: "Il mancato intervento di ripascimento (di riaccumulazione di sabbia, ndr) sulla zona che va da Gioiosa Marea a San Giorgio ci porta al disastro. La località turistica per eccellenza di Gioiosa, la zona di Capo Calavà, importante per la presenza dei villaggi, oggi vede la sua spiaggia non raggiungibile: siamo arrivati al paradosso".
E conclude: "Oggi potremmo attribuire a molti la responsabilità per questo stato di cose, ma dobbiamo attivarci per 'fare'. Le ultime amministrazioni hanno avuto un ruolo decisivo nel lasciar aggravare il problema senza attuare operazioni risolutive. Io, nella mia breve esperienza, ho messo in moto meccanismi di recupero e attenzione verso il territorio e le sue emergenze, ma dopo di me il nulla. I gioiosani devono avere consapevolezza di come il paese è stato amministrato. È tempo di trovare soluzioni immediate per quel tratto di spiaggia, perché la stagione turistica è alle porte e non ci si può permettere di vedere annullate prenotazioni e perdita di posti di lavoro".
Paolo Mustica