Sarà un venerdì caldo. Giornata di protesta per i lavoratori di diversi servizi in appalto e di addetti che rientrano nel comparto turistico. Filcams-Cgil Fisascat-Cisl, UilTucs UilTrasporti hanno proclamato lo sciopero generale nazionale per l’intera giornata lavorativa per gli occupati nei settori pubblici esercizi come bar e ristoranti, ristorazione collettiva, agenzie di viaggio, imprese di pulimento.

Alla base della forte azione decisa dalle organizzazioni sindacali la rottura delle trattative per il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali. Davanti a contratti scaduti nel 2013 – fanno presente i sindacati – si continua a registrare la chiusura delle associazioni imprenditoriali di settore su questioni importanti per molti lavoratori come un aumento economico dignitoso, la salvaguardia di diritti e tutele, garanzie nei cambi di appalto. La giornata di mobilitazione si svolgerà sotto lo slogan #FuoriServizio e riunisce le rivendicazioni di tanti lavoratori.

Dalle 9,30 previsto un presidio territoriale in Prefettura. In città e nella provincia sono migliaia i lavoratori interessati dalla vertenza in atto. I lavoratori di questi settori – sottolineano le organizzazioni sindacali – sono impiegati nella stragrande maggioranza nei processi di esternalizzazione dei servizi con una condizione di precarietà causata da scelte peggiorative delle condizioni di lavoro ad ogni cambio di appalto, riteniamo inaccettabili proposte che continuano a chiedere sacrifici ai lavoratori.

Accanto alle rivendicazioni nazionali sul contratto, i sindacati mettono in evidenza la situazione dei 200 addetti, ex Lsu, impegnati nei servizi di pulimento delle scuole di tutto il territorio messinese. “Chiediamo garanzie ben precise per il futuro occupazionale di questi lavoratori”, fanno presente i segretari di Filcams-Cgil e UilTucs Messina Carmelo Garufi ed Eliseo Gullotti.

Si torna ad evidenziare e denunciare la situazione di difficoltà in cui versano i lavoratori messinesi impiegati nei servizi in appalto a causa di scelte che hanno peggiorato la condizione lavorativa come la forte riduzione dell’orario di lavoro con una decurtazione delle già basse retribuzioni e dei ritardi nel pagamento delle spettanze.