Cronaca
Ricattò la pornodiva, chiesto 1 anno di carcere per un messinese
Antony Repici, di 27 anni, è finito sotto processo perché si finse un pornodivo e un ciclista sui Social per agganciare la donna
- 03/04/2017redazione
Un anno di carcere. E' la condanna richista oggi al Tribunale di Milano per un giovane di Messina che avrebbe creato falsi profili Facebook e Twitter spacciandosi in un caso per il pornostar Franco Trentalance in modo da riuscire a chattare con la showgirl Justine Mattera, in un altro caso per il ciclista veneto Filippo Pozzato e ingannando la scrittrice di romanzi erotici Irene Cao. La richiesta di pena e' stata avanzata dal pm nel processo con rito abbreviato che si sta celebrando davanti al giudice monocratico dell'ottava sezione penale Luisa Balzarotti e nel quale Antony Repici, ora 27 anni, è imputato per sostituzione di persona e violenza privata. La sentenza e' attesa per il prossimo 11 settembre. Secondo il capo di imputazione il giovane, difeso dall'avvocato Giuseppe Artino Innaria, attraverso i due falsi profili si sarebbe sostituito, tra il luglio e il novembre del 2012, "illegittimamente alla persona di Trentalance (...) e cosi' induceva in errore Mattera Justine", ex moglie del conduttore Paolo Limiti, "con la quale intratteneva delle conversazioni telematiche attribuendosi l'identita'" del noto pornodivo. L'allora 22enne, poi, "minacciando di rendere pubblici i contenuti delle conversazioni" con la showgirl "ritenute compromettenti", avrebbe compiuto "atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la predetta a proseguire le comunicazioni on line". Tuttavia non sarebbe riuscito "nell'intento in quanto la stessa, una volta resa edotta della sostituzione di persona, interrompeva i rapporti e si rivolgeva alle forze di polizia denunciando i fatti". Repici, prima della show girl, nel dicembre del 2011, avrebbe usato lo stesso stratagemma con Irene Cao: avrebbe creato falsi profili Facebook e Twitter "a nome di Pozzato Filippo" oltre che un "falso account e-mail" per sostituirsi "illegittimamente" al ciclista e per parlare via chat con l' autrice della trilogia erotica 'Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio'. Anche in questo caso e' poi scattata la denuncia. La conduttrice televisiva, la scrittrice, il pornodivo e il ciclista si sono costituiti parti civili al processo.