"Presentato l'annunciato ricorso al Tar contro la decisione della Regione che ci impedisce di scaricare l'acqua depurata del consorzio per la rete fognante nel fiume Alcantara". Lo ha annunciato il presidente del complesso che si occupa della depurazione comprensoriale, Andrea Raneri.

Si fa sul serio dopo che era piovuta un'autentica tegola da parte degli uffici regionali che stavano, di fatto, bloccando una delle attività più importanti di tutto il comprensorio. Non è ipotizzabile che il complesso della depurazione di Pietrenere a Giardini possa sospendere un'attività fondamentale per tutto il comprensorio.

La materia sarà affrontata presso il Tribunale amministrativo di Catania visto che il legale del consorzio Rudy Grasso ha presentato un dossier scientifico supportato dagli studi in proposito da parte del geologo Antonio Savoca. Si annuncia una battaglia legale interessante, viste le argomentazioni del Consorzio che vuole chiarire, una volta per tutte, la situazione reale dopo che il divieto era stato spinto da alcuni deputati "grillini". Com'è noto il consorzio tenterà di far percepire ai giudici, anche mediante lo studio effettuato, che lo scarico d'acqua, pur pulita, avviene nell' alveo del fiume e non alla foce dove, appunto, non sarebbe consentito.

Sono stati realizzati prelievi che hanno dimostrato la "non salinità" dell'acqua e quindi la zona sarebbe decisamente più a monte della foce che si trova a contatto, invece, con il mare. Tutte argomentazioni queste che sono alla base di un ricorso articolatissimo e dal quale si spera arrivi una sospensione al provvedimento degli uffici regionali.

"La zona dove attualmente scarichiamo - ha ribadito Raneri - fino al 2013 era considerata fiume, adesso, invece foce". Il consorzio, non ha a disposizione i fondi necessari per una condotta di sbocco sottomarina del depurato a centinaia di metri dalla costa, struttura necessaria questa anche dal punto di vista burocratico qualora lo scarico fosse più a valle.

Una struttura che dovrebbe sorgere in una posizione difficile visto che un precedente "pennello" è già andato distrutto ed si è ancora in attesa di un'autorizzazione del demanio marittimo per un altro sbocco a mare più prossimo alla spiaggia. Intanto, sempre il consorzio, ha presentato un'altra istanza per ottenere i permessi sempre agli uffici regionali. Per evitare la chiusura a suon di "carta bollata" si sta cercando di effettuare battaglie su più fronti.

Mauro Romano