No all’abbattimento dei mezzi del Servizio 118 con medico a bordo. Tutto il mondo della sanità messinese vuole evitare che questa ipotesi-indicazione della nuova Rete ospedaliera si concretizzi. Le ambulanze passerebbero da 27 a 13 nel nuovo piano stabilito dal Governo Crocetta. Il manager dell’Asp peloritana, Gaetano Sirna, ha deciso di dirigersi domani a Roma per incontrarsi con i funzionari del Ministero e chiedere una deroga al Piano della Regione Siciliana. Il summit è fissato domani pomeriggio. Sicuramente, ad accompagnarlo qualche rappresentante della deputazione siciliana. A sentenziarlo, questo pomeriggio, è stato il dibattito svoltosi nella sede dell’Ordine dei medici. Il disagio di non avere più un numero sufficiente di mezzo sanitari di soccorso con specialista a bordo avrebbe ripercussioni notevoli su tutta la popolazione.

“In particolare - sottolinea il Presidente dell’ordine dei medici, Giacomo Caudo, oggi anche padrone di casa – causerebbe danni su tutta la Rete stroke per l’assistenza immediata dell’ictus e sulla Rete per l’infarto 118. A Messina, esiste la migliore anzi l’unica Rete dello stroke che, in tempi brevissimi e con percentuali di guarigione, aiuta e cura il paziente che, altrimenti, riporterebbe deficienze neurologiche. Col dimezzamento delle ambulanze salterebbe sia la rete di prevenzione dell’infarto sia quella dell’ictus in altri comuni della provincia di Messina”.

Questo pomeriggio, i partecipanti hanno stilato un documento collettivo per inquadrare l’esigenza di questa deroga. Il piano che è stato attualmente esitato ha scatenato reazione in tutto i livelli della sanità ed oggi tutte le personalità convenute con una unità di intenti hanno scelto di dire basta a tagli inaccettabili ma dì condividere solo quelli strategici. Oggi, si è registrata la presenza di 34 sindaci con l’Ordine dei medici, tutti i sindacati dei medici del 118 quindi Snami, Sni e Simmg. Tra i parlamentari presenti Bernardette Grasso ma tutti hanno aderito al documento anche da Picciolo a Panarello al Presidente dell’Ars Ardizzone.

“Non è una battaglia dei medici - conclude Caudo - ma di tutti i cittadini. Riconoscendo in tempo la patologia di ictus il reparto, diretto dalla dottoressa Musolino al Policliinico, può salvare vite sciogliendo il trombo che ha determinati l’ostruzione sanguigna”. Il Pronto soccorso pediatrico dovrebbe essere salvato al 99%.