La Uil-Fpl denuncia ancora una volta un presunto nuovo caso di comportamento antisindacale da parte del management dell’azienda sanitaria Papardo. La vicenda riguarda l’individuazione e l’utilizzo delle risorse del fondo di risultato pari al 15%. Secondo Pippo Calapai e Livio Andronico, rispettivamente segretario generale e segretario aziendale della Uil-Fpl, il manager Michele Vullo sarebbe incorso nello stesso errore che in passato l’ha portato ad essere condannato per comportamento antisindacale. In buona sostanza, secondo i sindacalisti l’utilizzo delle risorse va determinato in sede di contrattazione integrativa con cadenza annuale.

“Non è assolutamente vero che il 15% del fondo del risultato deve essere destinato a finanziare progetti autorizzati dal Direttore generale”. Calapai e Andronico nella nota di diffida inviata alla direzione generale del Papardo scrivono: “Sulla base di tale erroneo assunto, anzi, l’A.O. Papardo e lo stesso D. G. Vullo sono già stati condannati per comportamento antisindacale, su ricorso della scrivente UIL-FPL, con Decreto del 20/11/2014, reso ai sensi dell’art. 28 della L. 300/70 dal GdL d.ssa Laura Romeo. Considerato che, nessun accordo in tal senso, sia per l’anno 2017 sia per gli anni riferiti alla gestione Vullo, nonché, anche in qualche annualità della gestione precedente, è stato mai stipulato in sede di contrattazione decentrata con le organizzazioni sindacali, il dott. Vullo non è legittimato in alcun modo, men che mai per implicito, a poter disporre unilateralmente di quote di salario accessorio senza la preventiva e rituale convocazione del tavolo di contrattazione da operarsi nei modi, nelle forme e nei termini formalmente prescritti dal CCNL.

Ci stupisce, in ogni caso, che lo stesso Vullo che per lungo tempo ha ricoperto incarichi di vertice nel sindacato si dimostri del tutto disattento ed irrispettoso delle prerogative sindacali finendo, in tal modo, solo per reiterare errori per i quali, ovviamente, in mancanza di un immediato ravvedimento, non potrà che essere nuovamente condannato da parte del Tribunale del Lavoro, con buona pace dei cittadini-utenti e del loro diritto alla efficienza, efficacia ed economicità dell’amministrazione pubblica”.