Risegnalare le zone sfigurate, da via Macello Vecchio a Fondo Fucile a Fondo Saccà a Fondo De Pasquale ed a tutte le altre porzioni di territorio abbandonate, sarebbe ripetitivo e scontato ma il livello di guardia ormai superato impone, con ancora più forza e determinazione, di pretendere provvedimenti acceleratori atti a depotenziare quest’annosa piaga cittadina. A delineare l’invivibilità di alcune aree cittadine, è la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile che ha sollevato la chance di una programmazione emergenziale al sindaco Accorinti e all’assessore al ramo Pino. Paradossalmente il nodo problematico delle numerose sacche di degrado del territorio non registra alcun atto gestionale di perfezionamento pur essendo trascorsi quasi quattro anni di governo di questa Amministrazione.

“A cadenza continua, la Presidenza de Consiglio comunale - specifica la Barrile - ha richiesto correttivi ed interventi efficaci a seguito di sopralluoghi e segnalazioni dei cittadini, sottolineando criticità e proponendo azioni mirate e concrete partendo da un necessario censimento che potesse fotografare esattamente il fabbisogno di alloggi in ambito G ad uno snello reperimento sul mercato delle unità immobiliari necessarie ai necessari tavoli tecnici con gli attori istituzionali interessati dalla normativa vigente (L.R. n. 4/2202)”.

Non è pensabile che la terza Città Metropolitana sia tuttora deturpata da eccessivi residuali agglomerati di baracche e casette – evidenzia - che continuano a degradare il tessuto urbano cittadino. Le condizioni d’insalubrità e di pericolo per la salute degli abitanti di questi ammassi indefinibili (con marcata presenza di eternit, sporcizia, serpenti, ratti et similia) si coniugano colpevolmente con un’immagine deplorevole di Messina che offriamo ai crocieristi ed ai turisti più in generale".

“Il necessario superamento della Delibera (Anno 1994) del Piano Particolareggiato di Risanamento di Messina, regolamentato in sette Ambiti (A/G) ed in sessantotto microaree e, nei fatti, superato dagli interventi già effettuati - sostiene la Barrile -, si rende indispensabile per definire correttamente il nuovo percorso. Si deve stabilire un virtuoso superamento delle tante problematicità descritte e richiedere all’IACP l’avvio dei lavori del Lotto di Santo Bordonaro già approvato ed aggiudicato ma non assegnato, per la costruzione di cinquanta alloggi già destinati all’ambito G”.

Le zone multiproblematiche siano urgentemente attenzionate: lo sbaraccamento urgente di via Macello Vecchio liberebbe una via di fuga basilare per le azioni di Protezione Civile in una città che urbanisticamente è stata aggredita da cementificazioni non pianificate ed eseguite in massima parte per interessi commerciali. Si auspica che la disponibilità piena che questa Presidenza dà a questa necessaria rimodulazione rappresenti l’input per un urgentissimo nuovo corso”.