L'Orsa contro l'Atm ed in particolare sulla chiamata degli autisti. Il sindacato ha incontrato il dirigente della Direzione territoriale, Gaetano Sciacca, che ha stigmatizzato la scelta dell’Azienda di ricorrere alle agenzie interinali.

Sciacca ha comunicato di aver preso chiara posizione in merito ed ha consegnato all’Orsa la documentazione con cui lo stesso Ispettorato ha ribadito ad Atm che “la normativa vigente consente il ricorso a tipologie contrattuali flessibili, ivi compreso il contratto per somministrazione, solo per esigenze temporanee ed eccezionali”. L’azienda trasporti, in meno di due anni, è ricorsa per la seconda volta all’utilizzo della stessa procedura, con società di somministrazione e con i costi conseguenziali.

L’ispettorato del Lavoro hasegnalato che “per esigenze simili l’Amat di Palermo ha deciso, tramite selezione pubblica, di istituire un elenco con graduatoria, cosiddetta long list, dalla quale attingere per l’assunzione di conducenti di autobus…. Lo stesso Comune di Messina è in procinto di pubblicare una procedura pubblica per l’assunzione del relativo personale. La selezione pubblica, con la creazione di un elenco soggetto alla rotazione, sia la procedura da attuare al fine di soddisfare le esigenze manifestate.

L'Orsa si chiede “quale sia il motivo che spinge la dirigenza Atm a utilizzare sistemi ‘inconsueti’, dispendiosi e poco trasparenti per evitare la selezione con evidenza pubblica. Visto l’evitabile dispendio di risorse pubbliche, sarebbe interessante conoscere la valutazione del Sindaco sul sistema imposto dal direttore Foti per l’assunzione di personale”.

Durante l’incontro l’Orsa ha rappresentato “il paradosso per cui in azienda si fa eccessivo ricorso al lavoro straordinario, ai confini del lecito, mentre per alcune qualifiche, già assunte a tempo indeterminato, vige l’orario di lavoro part-time”. Il sindacato ha tenuto a precisare che non può condividere la parvenza di efficienza che l’azienda mostra alla cittadinanza, poiché i dati forniti ufficialmente, relativamente al bilancio 2015, evidenziano differenze in negativo pari a 702.500,00 euro”.

“L’Orsa, al contrario di altre organizzazioni sindacali – conclude la nota –  non può condividere l’operato dell’azienda, motivo per cui i propri iscritti sono vessati da continui provvedimenti disciplinari pretestuosi”.