Cronaca
Dalla Russia con dolce furore, dive internazionali Taigi e Spadaro per arcivescovo Accolla
- 21/04/2017Marcella Ruggeri
Dopo lo straordinario successo riscosso nel ruolo di Tosca, a grande richiesta, il soprano di fama internazionale Chiara Taigi ritorna in Russia, indossando stavolta i panni di Liza e misurandosi con una delle più grandi opere di Pëtr Il’iĉ Čajkovskij: “La Dama di Picche”. Accompagnata dall’orchestra Tchajkowsky che, quest’anno, festeggia il Jubileum dalla nascita, l’opera, andata in scena nel mese di aprile, ha conquistato il plauso di pubblico e critica.
Gli appassionati della musica potranno apprezzare il soprano in un appuntamento imperdibile che si tiene questa sera - 21 aprile ore 21, al Duomo di Messina.
Chiara Taigi è la protagonista di questo importante evento, insieme al mezzosoprano messinese Emy Spadaro ed interpreterà lo “Stabat Mater”. Un cammeo di musica di Luigi Cherubini che Chiara Taigi regalerà con una forte intensità all’arcivescovo Accolla di Messina per i 40 anni di sacerdozio.
“La Dama di Picche”, un capolavoro russo della prosa di Aleksandr Sergeevič Puskin, è tra le opere più rappresentate al mondo. Nel 1890, il musicista Pëtr Il’iĉ Čajkovskij rappresentò a Pietroburgo l’opera in tre atti, ispirata al racconto di Puskin. Tutti i personaggi si saldano con l’invenzione musicale, adeguandosi al supremo testo puskiniano. La storia è ambientata in una Russia post-rivoluzione che, da un lato, vuole mostrarsi ancora sfarzosa, con numerosi servitori che attorniano la Contessa e dame di compagnia che affollano la stanza di Liza, ma dall’altro non può impedire alle ristrettezze di insidiarsi nelle dimore nobiliari, lasciate all’incuria e poverissime di mobilia.
Chiara Taigi ha ammaliato il pubblico con la sua Liza, regalando una voce potente, particolarmente comunicativa e ricca di acuti penetranti. Assolutamente emozionanti i momenti che ricorrono di fronte alla nonna morta, gli attimi del primo duetto d’amore e del suicidio. Un clima emotivamente tormentato pervade l’intera opera. Il racconto focalizza l’attenzione sui valori che gli intellettuali del tempo vissero con consapevolezza, illustrando gli atteggiamenti idonei per mezzo dei quali si poteva far fronte alle problematiche emergenti dell’epoca. Il personaggio di Liza può esser inteso come una figura allegorica, simile ad un angelo pronto a guidare il demone Hermann sulla scala della vita. Senza dubbio, Chiara Taigi ha rivestito egregiamente questo ruolo. Chiara Taigi ha dichiarato: “Le peculiarità di Liza sono la non temperamentalità e la dolcezza estrema. E’ stato difficile rivestire i panni di questo personaggio proprio per questa sua compostezza. Per la preparazione di questo ruolo, ho studiato ore ed ore al giorno, eludendo ogni tipo di distrazione e rinunciando alla vita sociale. Mi sono, ancora una volta, innamorata nello studiare nuove culture e nuove tradizioni. Ho iniziato, come avvenne per il Brasile, a mangiare solo piatti tipici ed uniformarmi alla letteratura di Puskin fino a commuovermi. La lingua Russa mi ha stupito per lo stretto rapporto con il significato di ogni parola. Ad esempio, respiro, la cui traduzione è dusha, significa anche anima. La Russia finora è la terra che si è dimostrata più generosa e madre nei miei confronti.”
Foto Rocco Papandrea