La buona pratica delle verifiche su un territorio attivo sotto il profilo sismologico non deve mai essere sfibrata, né diventare labile né tantomeno abbandonata. Così, tutti gli Ordini professionali specializzati nel campo geomorfologico e nell’Urbanistica dovrebbero contribuire e collaborare per mettere in sicurezza e, se è il caso, mettere in allerta la collettività.

Con il Convegno su tematiche di assoluta attualità, svoltosi ieri mattina nella Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele intitolato “Terremoti e Maremoti nello Stretto di Messina. Occasione di ricerca, necessità di monitoraggio”, l’Ordine degli Architetti di Messina vuole cogliere, dopo quasi tre anni dal Simposio organizzato nella stessa sede, una materia che presenta delle sfaccettature, a volte, incalcolabili e che inquietano gli stessi esperti.

Un lieve dispiacere - disappunto trapela da qualche commento rilasciato dai Social da parte di qualche esponente dell’Ordine degli Ingegneri che avrebbe gradito essere invitato in qualità di professionista competente e cittadino che si spende per arricchire questa disciplina. A relazionare i vertici dell’Ingv con il Presidente prof. Carlo Doglioni, il membro del Cda prof. Giancarlo Neri dell’Università di Messina e il Ricercatore dott. Nicola Alessandro Pino.

A introdurre e coordinare l’evento il Presidente dell’Ordine degli Architetti, arch. Giovanni Lazzari che ha ribadito l’importanza dell’evento nell’ambito di quell’azione, iniziata qualche tempo fa, mirante all’apertura a Messina, da parte dell’Ingv, di un centro di ricerca di alta specializzazione.

Tra gli interventi programmati, quelli dei parlamentari Giovanni Ardizzone, Vincenzo Garofalo, dell’ing. Calogero Foti, del dott. Tonino Genovese, del prof. Giuseppe Fera, dell’ing. Antonio Rizzo e dell’Ingegnere Capo del Genio Civile Leonardo Santoro, che ha richiamato ancora una volta agli adempimenti obbligatori le Amministrazioni, gli enti e i soggetti pubblici e privati all’effettuazione degli esami di sicurezza sismica.

A noi architetti piace parlare in termini di prevenzione – ha detto Lazzari –. Abbiamo invitato i vertici della Protezione Civile locali perché li vorremmo accanto a noi in quei percorsi che riguardano la prevenzione e non la protezione. Non possiamo dire di essere all’anno zero ma non ci ritroviamo neanche ad un alto livello di conoscenza riguardo alle tematiche di terremoti e maremoti, legati al nostro territorio. Siamo a conoscenza che siamo a forte rischio sismico ma per attivare quei processi finalizzati alla prevenzione e mitigazione abbiamo bisogno di studi e ricerche che solo l’Ingv può garantire. Da qui, la necessità di avere a Messina un Centro di Ricerca di alta specializzazione che possa permettere anche l’arrivo di finanziamenti utili a tali obiettivi”.

Le conclusioni sono state consegnate ai politici e agli amministratori locali presenti, in modo tale che, anche attraverso la loro condotta, si possa immaginare un circuito virtuoso che consenta di passare dalle proposte ai fatti.