Sui sondaggi dello stato delle infrastrutture in genere non si scherza. Secondo un'indagine effettuata dall'Aci e dall'Istat nel 2006, la Strada statale 114 messinese si attesta all'ottavo posto tra le arterie con il più alto grado di pericolosità d'Italia. A ricordarlo è il Consigliere Comunale Piero Adamo che interroga a risposta scritta il sindaco di Messina, l’assessore alla viabilità Gaetano Cacciola e anche l’Anas su un percorso molto battuto che attraversa i quartieri Contesse, Pistunina, Tremestieri, Mili Marina, Galati Marina, Santa Margherita, Ponte Schiavo, Briga Marina e Giampilieri Marina per circa 16.5 km. Insieme a lui, le delegate per la “Zona Sud” del Movimento “Vento dello Stretto”, Liana Cannata e Grazia Occhino, chiedono agli organi preposti modifiche o accorgimenti per migliorare la sicurezza dei viaggiatori e dei fruitori proprio perché, nel tempo, non si è mai provveduto adducendo in primis uno stucchevole intreccio di competenze fra Anas e Palazzo Zanca.

Tutto il tragitto meridionale, ricompreso all’interno del Comune peloritano, è fortemente urbanizzato e, nelle more di costosi progetti di riqualificazione complessiva, necessita in via d’urgenza di alcuni interventi.

I promotori fanno riferimento alla realizzazione, anche attraverso l’utilizzo di strutture in plastica “new jersey”, di rotatorie nei punti critici, in cui si raggiunge una certa velocità e in cui si registrano numerosi incidenti con esti drammatici: Incrocio per Mili Marina, Incrocio Galati Marina – Galati Sant’Anna e incrocio Giampilieri Marina – Giampilieri Superiore. Inoltre, la collocazione di attraversamenti pedonali rialzati e di autovelox fissi in tutto il tratto in oggetto e il rifacimento della segnaletica verticale ed orizzontale.