La costituzione della neonata federazione degli ordini provinciali siciliani, all'interno della quale confluiranno i nove ordini dei medici, ha generato una frattura molto ampia in tutti le federazioni regionali, compreso quello peloritano. Quindici camici bianchi messinesi hanno mandato una lettera di protesta all'ordine peloritano per ottenere chiarimenti rispetto all’adesione alla suddetta fondazione regionale.

Il presidente pro tempore dell’associazione italiana giovani medici (SIGM) di Messina, Antonio Duca, rileva alcuni tra gli elementi che hanno indotto il gruppo di camici bianchi messinesi ad aderire alla protesta: “Non è ammissibile - spiega il dottore Duca - che una fondazione che ingloba tutti gli ordini dei medici della regione Sicilia venga gestita vita natural durante dagli attuali presidenti dei nove ordini regionali, anche se dovessero in futuro perdere lo status di iscritti agli OMCeO. Una sfera gestionale che, quindi, in futuro rischierebbe di essere immotivatamente guidata da soggetti che potrebbero fisiologicamente perdere il loro ruolo all’interno dell’ordine stesso. Inoltre, emergono in tutta chiarezza i presupposti per una palese violazione dell’articolo 4 della legge 233 del 1946 (istitutiva dell’ordine), il quale prevede che le tasse dovute dagli iscritti debbano essere fissate entro i limiti strettamente necessari alla copertura delle spese dell’ordine, quindi escludendo la possibilità che una parte di tali somme venga destinata al finanziamento dell’attività di enti collaterali, come la fondazione degli ordini provinciali siciliani".

A tal proposito i medici si sono rivolti anche al ministero della salute che ha riconosciuto le forti criticità inerenti lo statuto e le modalità di costituzione della fondazione.

Erika Oppedisano