Politica
Primarie Pd pro-Orlando, Panarello: Candidato non avrà incarichi extra ed ombre
“Il tesseramento è stato condizionato da un modo di procedere troppo sbrigativo”. Una frase decisa per il deputato Panarello che porta avanti la mozione Orlando e si rivela disfattista anche sulla nomina unitaria del Segretario Pd e sul Congresso
- 27/04/2017Marcella Ruggeri
“Stiamo lavorando perché il nuovo modo di pensare di Orlando abbia la meglio. Il candidato alla Primarie vuole occuparsi del Pd, non ha intenzione di gravarsi di incarichi istituzionali come Renzi ha sempre fatto da presidente del Consiglio e questo ci sembra un ottimo elemento di distinzione, un punto di ripartenza molto forte. E poi entrare in sintonia con l’Area del disagio sociale”. Questa è la riflessione del deputato regionale Filippo Panarello che sta muovendo la macchina di “Messina per Orlando Segretario” che organizza, domani - venerdì 28 aprile alle ore 11 nell’aula della Commissione consiliare di Palazzo Zanca, una conferenza stampa per riferire i motivi del supporto alla candidatura.
“I sondaggi dicono che Renzi è in vantaggio con i consensi - osserva nella nostra intervista il parlamentare – ma su di lui è ancora bruciante la sconfitta del Referendum costituzionale e anche nelle Amministrative. Creeremo uno slancio e poi un’azione concreta verso quel mondo dei disagiati che, in questo momento, riesce a dialogare solo con chi ha un certo monopolio: i Cinquestelle nel Centro-Sud d’italia e con i ‘Cinquestelle del Nord’ ovvero la Lega Nord. Un partito di Sinistra che non cura la parte debole del contesto sociale non mostra una buona e positiva visione di sviluppo. Bisogna costruire un linguaggio che non tenga rapporti esclusivamente con quella fascia di popolazione che ce l’ha fatta”.
L’occasione di domani offrirà la possibilità di sottolineare il messaggio che in questo mese ha trovato la condivisione e ha stimolato la mobilitazione di tanti, fra tesserati e società civile.
Sui cosiddetti "professori del Pd" cosa pensa il deputato Panarello? “Tutti possono avvicinarsi al partito per quanto ci riguarda - dichiara - quindi anche i professori, vecchie leve e nuove leve sono benvenute e si confronteranno dentro il partito. Verranno accolte come singoli che hanno voluto aderire al Pd, non come gruppi appartenenti ad una classificazione universitaria. Certo, sarebbe meglio dare più spazio ai giovani che sono una fattore in cui il nostro schieramento è in sofferenza. L’importante è che non si reclutino persone con metodologie opache. Il tesseramento è stato eseguito in maniera opaca. I Renziani hanno affrontato questo passaggio con poca trasparenza, senza usare criteri tradizionali in luoghi pubblici. Ognuno avrebbe dovuto ritirare la tessera e votare. Non è stato fatto così”.
Nel fare il punto domani saranno presenti i candidati all’Assemblea Nazionale e i rappresentanti del Comitato. “Unire l’Italia, Unire il PD” per un rinnovamento del partito, in un quadro generale, nazionale e internazionale, dove l’istanza di un partito di centro sinistra è quella non solo di rinvigorire le politiche a sostegno dei più deboli ma proporsi l’ambizione di farlo riducendo le differenze tra le due metà del Paese e cambiare l’Europa.
Non mancano i lati dubbi dell’esperienza nella ricerca di adepti, secondo Panarello, le accuse su "sistemi moderni" che non danno le stesse garanzie dei sistemi “all’antica”.
“Il tesseramento è stato condizionato da un modo di procedere troppo sbrigativo - aggiunge -, con la scusa della fretta per concludere in sette giorni, si è passati ad operazioni telematiche, con adesioni via mail, elenchi trasmessi direttamente a Roma (non si sa come se via telemativa, a mano, via posta comunque è un metodo songolare). Questo ha gettato sicuramente ombre su tutti. Questo potrebbe precludere anche la volontà di arrivare ad una nomina unitaria per il Segretario di Messina e sulla realizzazione del Congresso”.