Renato Accorinti parla a vanvera e questa volta pare che il Consiglio comunale voglia andare a fondo. La frase choc il primo cittadino l’ha rilasciata alla Rtp all’indomani della sua rovinosa caduta dalla bicicletta. “Per sistemare le strade prima si pagava il pizzo…”, questo il senso delle parole pronunziate dal sindaco e che stanno scatenando comprensibili polemiche.

Ieri l’argomento è stato al centro di una pesantissima presa di posizione del consigliere Libero Gioveni, poi s’è anche discusso in aula. Adesso i consiglieri comunali hanno chiesto ufficialmente ad Accorinti di riferire in aula per sapere se le sue affermazioni sono suffragate da denunzie o sono frutto di “allegre fantasie” post trauma.

Insomma, i consiglieri comunali sono stufi di sentire sempre le solite frasi uscire dalla bocca del sindaco che continua a prendersela con quelli che c’erano prima. In effetti Accorinti ha costruito il suo personaggio (pessimo da un punto di vista politico), attraverso denunzie e frasi ad effetto contro chi ha amministrato questa città.

Ma il sindaco dimentica che da quattro anni regge le sorti amministrative di Messina e nulla è cambiato. In effetti, visti i problemi si denota una innegabile continuità amministrativa rispetto a prima, quando – sono parole sue – “Si sono mangiati Messina”. In realtà, nonostante il “magna magna” – mai provato – la città non era ridotta ai minimi termini come lo è oggi. I consiglieri comunali adesso vogliono capire chi ha pagato il pizzo per le strade e, soprattutto, se il sindaco abbia mai denunciato fatti fino ad oggi sconosciuti.