Oggi fa il suo esordio un nuovo editorialista di messinaoggi. Si tratta di Eracle, al quale diamo il benvenuto e auguriamo buon lavoro. 

Il dibattito politico cittadino è stato caratterizzato dallo scambio epistolare a mezzo stampa fra due docenti col marchio di fabbrica del Pd e i rappresentanti dei movimenti civici Gianfranco Salmeri e Ferdinando Rizzo.

Il portavoce di “Capitale Messina” avrà certamente cambiato idea rispetto all’endorsement di qualche settimana prima nei confronti dei professori dell’Ateneo, auspicando che lo stesso assumesse un ruolo di laboratorio per lo sviluppo delle idee. Limosani e Fera nella lettera pubblicata dal quotidiano cittadino, nel difendere l’operato del governo centrale invitavano i promotori della mobilitazione del 29 aprile a mettere da parte le lamentazioni e pensare ad una nuova prospettiva di sviluppo della città che non passi solo attraverso la realizzazione del Ponte sullo Stretto. In effetti, i professori che adesso parlano in nome e per conto del Pd visto il massivo tesseramento, si sono persi per strada un passaggio fondamentale del manifesto del 29 aprile. Forse non l’hanno manco letto e ciò rappresenta solo un’aggravante.

Il documento non parla esclusivamente di ponte come priorità assoluta, ma di infrastrutture del Sud: la mobilitazione è stata una risposta all’osceno contenuto del Def che taglia di netto il Meridione dalla programmazione di investimenti strutturali. Questo probabilmente è sfuggito ai docenti che avrebbero fatto meglio a starsene in silenzio per evitare una polemica che ha chiamato in causa anche Alessandro Tinaglia, leader di Reset!, il quale ha sparato ad alzo zero nei confronti di Limosani e Fera. Gli stessi che attaccano la classe politica locale e lo fanno scientemente per fare emergere che le colpe per l’arretratezza di Messina non possa essere ascritta al governo centrale e quindi al Pd di Matteo Renzi, ma a quelli che c’erano prima.

Tuttavia, soprattutto Michele Limosani dimentica – e qui siamo al vuoto di memoria – di avere sostenuto alcuni dei protagonisti dello scatafascio di Messina, dai quali ha anche ricevuto importanti incarichi. Proporsi oggi come nuova classe dirigente diventa un mero esercizio di stile. Limosani ha forse dimenticato si essere stato esperto per la programmazione, lo sviluppo economico e le politiche comunitarie dell’ex presidente della Provincia Nanni Ricevuto? O di avere ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione della Sogas? O di aver fatto parte del tavolo tecnico presso il Ministero dei Trasporti per la redazione dello studio di fattibilità per il miglioramento del sistema del collegamento marittimo, ferroviario e stradale dell’Area dello Stretto? Limosani ha forse dimenticato di essere stato presidente del Mit (Meridianale innovazione trasporti)? Se è vero che solo gli sciocchi non cambiano idea è anche vero che non bisogna mai dimenticare il passato e soprattutto rinnegarlo.