Cronaca
La fine annunciata dall'ospedale Papardo
Dura presa di posizione di Uil-Fpl e ANAAO-ASSOMED."Gravi anomalie dell'atto aziendale. Vullo si assuma le sue responsabilità"
- 12/05/2017redazione
“Con la nuova modulazione della rete ospedaliera siciliana, decreto Assessorato Sanità Sicilia del 31/3/2017 ai sensi del DM 2/4/2017 n. 70, l’Ospedale Papardo perde 107 posti, risultando il Presidio più penalizzato dell’intera Sicilia”. Lo affermano Pippo Calapai e Mario Macrì, rispettivamente segretario generale e responsabile Area medica della Uil-Fpl e Pietro Pata, segretario regionale di ANAAO-ASSOMED.
“L’Azienda Ospedaliera in cui, qualche anno fa, era in pole position per diventare il tanto decantato “Polo oncologico” si avvia così ad essere drammaticamente ridimensionata ad ospedaletto di provincia. La perdita di posti letto comporterà la drastica riduzione dei posti di lavoro attuali compromettendo il futuro di elevate professionalità che, nel corso degli ultimi anni, erano diventate punti di riferimento nel quadro della sanità regionale. Infatti, proprio in questi giorni, Michele Vullo, il manager tanto chiacchierato del Papardo, ha presentato la nuova bozza di pianta organica, frutto esclusivo di meri calcoli matematici. Le ventilate fantasiose ipotesi di concorsi per tanti nuovi posti di lavoro, sbandierate ai quattro venti dalla politica con la “p” minuscola, per ottenere credito elettorale in vista delle imminenti elezioni regionali, sono solo illusioni. Tutto il personale dichiarato in esubero (e si tratta di decine di operatori di diverse funzioni e ruolo) dovranno essere messi in mobilità in ambito regionale, poi dovranno essere attivate le procedure per i trasferimenti e, a questo punto, non ci sarà più alcuno spazio per nuovo personale. E per fortuna oltre 200unità, tra dirigenti e personale sanitario, si sono trasferiti all’ IRCC Piemonte, ove contribuiranno alla rinascita del glorioso ospedale . E’ fin troppo suggestiva l’ipotesi che il grande picconatore del Papardo sia proprio il manager Vullo. Il Papardo è diventato una succursale di alcuni centri di potere del Policlinico se non, addirittura, trampolino di (ri) lancio per alcuni universitari dimenticati o bistrattati".
I sindacalisti poi pongono l'accento sul nuovo atto aziendale del Papardo che a loro dire presenta delle anomalie. "Balzano agli occhi le gravi anomalie presenti sia nel nuovo atto aziendale (Delibera n. 331/2017) con la descrizione di reparti 'inesistenti' nel nuovo piano della rete ospedaliera (Unità Operative Complesse di Gestione Rischio Clinico, Professioni Sanitarie, Ricerca ed Innovazione, Farmacologia Clinica). In tutta la Sicilia si cancellano circa 215 posti di Primario e, invece, il dott. Vullo inventa ben tre posti 'fantasma' al Papardo. Endocrinologia scomparsa, Nefrologia senza più posti letto, Malattie Infettive, Neurochirurgia, Dermatologia degradate a strutture semplici e con riduzione dei posti letto, come l’UTIC. Microbiologia e Virologia, centro regionale per le infezioni da virus HIV scomparsa; ma vi è la Procreazione Assistita, su cui molto verrebbe da chiedere: vi è decreto regionale istitutivo? Le consulenze di Genetica medica (non esistente al Papardo) saranno esternalizzate? Questo l’esito di un triennio di 'Gestione Vullo' il picconatore con titoli di carriera su cui molte Istituzion dovrebbero fare luce. Nella bozza di pianta organica inviata ai Sindacati, non si fa alcun riferimento agli 'Indici di peso' (Complessità dell’Azienda Papardo, Alte tecnologie, Attività ambulatoriale per Esterni, Attività di Emergenza, etc.) ,elementi questi che potrebbero contribuire ad ottimizzare l’offerta sanitaria piuttosto che a ridurla drasticamente".
Infine, i sindacati se la prendono con la politica locale. "L’omertoso silenzio della politica locale (ricordiamo che, addirittura, tra i politici messinesi c’è il Vice presidente della Commissione sanità alla Regione Sicilia) insieme al discusso ruolo del manager del Papardo sono l’ennesimo esempio di incapacità a difendere i diritti, prima, dei Cittadini e, quindi, degli Operatori della Sanità. Ma chi fatto della sopravvivenza dell’Ospedale Piemonte oggetto di vibrata lotta sindacale, non può tacere di fronte a questo ulteriore disastro che piccona la Sanità messinese, depredata di risorse economiche, al momento della ripartizione dei Fondi per il personale da parte dell’Assessorato Regionale e del Governo Crocetta. Vergogna per i complici silenzi di chi, al tavolo politico ed anche sindacale, si è girato dall’altra parte. Entro il 31 maggio si deve ridisegnare la mappa dell’offerta sanitaria a Messina e Provincia. Noi ci siamo” .