L’accesso al credito a volte è “una brutta bestia” con cui contendere. Ma prima di ritirarsi in contrordine dietro la scure della scarsa disponibilità economica, senza neanche cimentarsi nel tentativo di conquistare un proprio sogno, magari l’apertura di un’attività commerciale, sarebbe giusto confrontarsi con uno studio commerciale. Nel convegno “Le vie del credito sono… infinite. Come finanziare l’azienda” che si è sviluppato tutto il pomeriggio nella Sala Consulta della Camera di Commercio, si è affrontato il tema di come approcciarsi al sistema azienda e a chi chiedere aiuto o consiglio. Ad organizzare la discussione pubblica la Confcommercio e l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Messina. I padroni di casa il Commissario della Camera di Commercio e il Presidente della Confcommercio Daniele Borzì e Carmelo Picciotto, hanno aperto le argomentazioni mentre il presidente dell’Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili, Enrico Spicuzza, le ha moderate. Diversi professionisti del settore hanno raccontato le loro esperienze, le problematiche e le possibili opportunità per reperire un capitale idoneo a questo tipo di affari. Presenti anche vari coordinatori sindacali. Tra gli intervenuti Nino Musicò, esperto contabile, Gaetano Di Nicolò, responsabile Fidi Enna, Ivan Tripodi, Segretario generale Uil Messina, Ennio Lorusso, Specialist Business Generali Italia Spa, Massimo Pietroburgo, Direttore regionale Calabria e Sicilia Bnl ed Ernesto Ghidinelli, settore credito Confcommercio Nazionale. Noi abbiamo ascoltato Musicò, in rappresentanza dello studio omonimo che ha stipulato, quattro mesi fa, un protocollo d’intesa con la Confcommercio come esclusiva per effettuare consulenza fiscale e tributaria. Il professionista si rivolge alle nuove generazioni che hanno il desiderio di lanciarsi “nell’avventura impresa” ma che spesso è battuta da storture di pensiero più che da difficoltà concrete.

"Nella fase di start up, l’imprenditore specialmente giovane non è provvisto di una somma economica sufficiente - avverte Musicò -, quindi non è in grado di immettere il cosiddetto capitale di rischio. Si deve affidare ad uno studio commerciale per la parte prospettica o per la redazione del business planning. Come studio noi abbiamo stipulato una convenzione con delle banche che collaborano sia col territorio nazionale che messinese. Molte pratiche, per esempio, sono state svolte su Roma ma con vincolo di territorialità. Noi miriamo a pianificare strategie e ad individuare il mercato di riferimento”.

“Stiamo dando fiducia alle nuove generazioni che hanno in mente e offrono un progetto – chiarisce Musicò -. Vogliamo capire come e dove può funzionare l’idea che ci presentano. La banca tradizionale guarda allo storico e, in genere, tende a bloccare le iniziative sperimentali. Noi cerchiamo garanzie con il medio-micro credito ovvero Mcc con cui lo Stato ne risponde per l’80 per cento. Ci concentriamo su tutti quei giovani che mostrano un Piano rurale o Psr. Qui c'è un vincolo d'età tra i 35-40 anni. Le attività produttive vantano delle agevolazioni attraverso i fondi comunitari europei-regionali per equiparare tutti gli Stati membri. La progettualità di questi stanziamenti o Po-Fesr è 2014-2020. Infatti, le novità più imponenti in questo campo riguardano appunto i bandi che permettono ai soggetti partecipanti per ogni attività produttiva di essere integrati in un budget da 50 milioni di euro”.

“Questo genere di bando sarà pubblicato tra una decina di giorni - conclude l’esperto contabile -. L’azienda che vuole parteciparvi può esprimere un interesse legato al turismo rurale o a servizi di recettività sapendo che l’80 per cento andrà a fondo perduto”. PCon il passare del tempo si creeranno altre occasioni d’impresa per esempio nella “Green economy” vedi il settore delle energie rinnovabili. Al momento, i bandi sono sguarniti di queste idee.