Ad un anno di distanza dall'attentato a Giuseppe Antoci, avvenuto la notte tra il 17 e il 18 maggio nel bosco di Miraglia tra Cesarò e San Fratello quando furono esplosi colpi di fucile contro l'auto blindata del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, quattordici persone sarebbero state raggiunte da un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta della Dda della Procura di Messina che ha delegato le indagini alla Squadra mobile.

Le informazioni di garanzia, scrive la "Gazzetta del Sud", sarebbero funzionali ad accertamenti tecnici non ripetibili a carico delle persone iscritte nel registro degli indagati. Probabilmente si dovranno fare degli esami per la comparazione delle tracce biologiche lasciate da qualcuno degli attentatori sul luogo dell'agguato dov'erano stati ritrovati mozziconi di sigaretta.

La pista privilegiata dagli investigatori sarebbe quella della mafia dei pascoli che si sarebbe ribellata ai controlli messi in atto dallo stato sul business dei finanziamenti pubblici europei per il settore agricolo grazie al protocollo di legalità espressamente voluto da Antoci.