Ci recheremo direttamente all’Assessorato alla Salute, la prossima settimana, per chiedere 35 posti letto sugli 86 decurtati nella Rete ospedaliera definitiva. Questo nosocomio non può andare avanti senza recuperare almeno questo numero indispensabile per l’assistenza clinica. Se questo non accadesse, dovremmo tagliare degli esuberi pesanti del personale. Abbiamo già mandato un documento di revisione dei posti letto alla Regione”. Così, si espone il Direttore dello Staff Personale dell’Azienda Papardo, Giacomo Nicocia che abbiamo sentito in merito alle serie riduzioni applicate nel provvedimento di Riorganizzazione ospedaliera tra servizi e risorse umane. Profilare licenziamenti non è quello che nessuno auspicherebbe per un'Azienda, né la fazione dei vertici né quella sociale delle diverse categorie lavorative.     

“L’abbattimento è grave ed interessa vari reparti - commenta allarmato il prof. Nicocia –. Solo due posti vengono tolti a Chirurgia generale che, forse, è l’unica a non soffrirne. Eliminati 8 posti letto in Ematologia, 10 posti in Reumatologia dati nella prima Rete Ospedaliera e mai più integrati, altri 6 in Endocrinologia che non esiste più nella struttura sanitaria e qualche altro in Malattie infettive. Pur essendo accreditata come Centro per l’Hiv ed epatite, l’Azienda si vede sottratti anche i posti del settore di Infettivologia. Riscontreremo i maggiori esuberi dunque in Ematologia, Reumatologia quindi in Medicina interna visto che è unità semplice dipartimentale ed Endocrinologia, qualcuno anche in Oculistica”.

La triplice dei sindacati confederati ha mosso le proprie perplessità su questi tagli clamorosi che precluderebbero l’efficacia di cure e diagnostica. In particolare, la Cgil, con la Funzione pubblica, con l’Area medica e del Comparto, ha fatto riferimento, da rivedere nella Pianta organica, sì alla Centrale operativa del 118 e all’Elisoccorso, all’Ematologia e alla Chirurgia, ma anche alla conferma del Dipartimento Funzionale delle Strategie Aziendali che era stato cassato dall’assessorato.

Sulla questione il responsabile Nicocia ha voluto replicare: “Non vedo perché si deve parlare di una struttura che non implica un aumento del personale, dei posti letto. Non va ad inficiare la lotta giusta di avere una maggiore degenza. Il personale che occupa questo Dipartimento era già inserito nella prima Rete ospedaliera ed approvato lo scorso luglio dalla Giunta e presidenza della Regione. Non va ad influenzare la pianta organica ed è composta da sei figure che facevano già parte dell’Amministrazione e che svolgevano funzioni di coordinamento dirigenziale, senza spese aggiuntive”.

“Noi non manteniamo più la Direzione Medica di Presidio da quando siamo diventati Monopresidio - spiega Nicocia -, da quando c’è stato l’accorpamento tra Irccs e Piemonte. Quindi ci vuole un personale di supporto alla Direzione Sanitaria”.