Un bellissimo mare, forse qualche nuvola all’orizzonte e manifestanti in navigazione per sbandierare il loro amore verso lo Stretto di Messina. Una ricetta mediterranea per disegnare e colorare oggi un corteo esclusivo di barche che non si sono fatte trascinare dal vento ma dalla voglia di esserci per affermare il rispetto dell’habitat su cui si sono lanciate. La battaglia è una quella di salvare le acque marine e le creature che le popolano. Il fautore di questa battaglia pacifica è l’esponente della VI Circoscrizione, Giuseppe Sanò, che con il suo motto, nonché il titolo della petizione online giunta a 32mila firme, “Fermiamo la pesca illegale, stanno svuotando il nostro mare!”, è riuscita a coinvolgere un intero villaggio e una quarantina di imbarcazioni. Tanti dal litorale si sono praticamente cimentati in un tifo fatto di solidarietà ed attaccamento verso la propria terra che non può essere e restare vittima di un saccheggiamento autorizzato che avviene sotto la luce del sole, oltre i limiti del lecito. Un colpo d’occhio assistere ad una sfilata di barche che onora il Pilone della zona Torre Faro e che si è mossa tra un punto suggestivo ad un altro, tra Capo Peloro e Rasocolmo laddove i predatori fanno man bassa illegalmente delle ricchezze naturali.

Non sono assessore ed in questa lotta, non sono neanche consigliere in questa occasione - puntualizza Sanò -. Sono un Messinese che vuole proteggere il suo mare. Credo, fermamente, che dal mare tutti noi possiamo guadagnarci ma solo salvaguardandolo. Un mare pescoso fa sopravvivere numerose famiglie e non solo due o tre, un mare vivo attira turismo. Siate imprenditori green, affacciatevi alla pesca-turismo, fate le guide del mare. Sopra e sotto il pelo dell'acqua ci sono le avventure che avete sognato da bambini. Noi chiediamo solo questo, di poter continuare a sognare”.

La vittoria è ad un passo – prosegue-. Le mie denunce non bastano, devono essere accompagnate e sostenute da quelle della comunità che deve avere ancora fiducia nelle autorità preposte. Ci dobbiamo ostinare a liberare il sottocosta dai malfattori che sopraffanno il faticoso e buon lavoro dei pescatori. Ci si può mantenere con il patrimonio mare, se solo questo venisse curato dalle istituzioni, oltre che dai concittadini”.

Il consigliere, da appassionato residente che segue sempre le regole, è grato a tanti per la splendida riuscita dell’evento e soprattutto alla Pro Loco Capo Peloro e al collega Antonio Lambraio.

“Questa è una presa di coscienza collettiva e non è un punto d'arrivo - termina entusiasta Sanò -. Riusciremo a farci finanziare e realizzare il progetto per i dissuasori anti strascico e per i reef di ripopolamento”.