Un cammino impervio, tartassato da mille perplessità, anche giudiziarie sotto il profilo economico per non far morire la Messinambiente che è comunque agonizzante, infine speranzoso da parte di chi ha proposto e costituito la nuova MessinaServizi ma che allo stato dell’arte si ferma all’alt del Civico Consesso. La delibera di affidamento delle attività di gestione del ciclo rifiuti alla società di recente amministrata da Beniamino Ginatempo va incontro ad un ulteriore naufragio. Il Consiglio comunale, convocato per le dichiarazioni di voto dei capigruppo e il parere finale sul provvedimento della Giunta Accorinti, si è dovuto aggiornare a una nuova data per mancanza del numero legale.

A far venire meno la validità della seduta, alcune assenze strategiche dai banchi di quelle forze politiche - è intervenuta Sinistra Italiana – che, già nei giorni della discussione dell’atto, si erano distinte per un atteggiamento di chiaro ed esplicito ostruzionismo rispetto a Messina Servizi e al radicale cambio di marcia che la nuova società può imprimere al settore dei rifiuti”. “I responsabili della prossima potenziale crisi sanitaria che potrebbe colpire Messina hanno un nome e un cognome“ - ha dichiarato in proposito la Segretaria provinciale di Sinistra Italiana Alessandra Minniti -“e non si tratta di quello dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua e neanche di quello del sindaco Renato Accorinti, ai quali semmai va il merito di aver insistito con grande determinazione nel volere una politica dei rifiuti rigorosamente pubblica e ispirata ai principi della riduzione, riciclo e riuso dei materiali che oggi intasano le già troppe discariche sparse sul territorio siciliano”. “Saranno I consiglieri …. E le forze politiche …..a dovere rispondere davanti ai messinesi per tutto ciò che potrà accadere nei prossimi giorni.”

“L’emergenza rifiuti - ha proseguito Minniti - ha cause strutturali dovute ad almeno due decenni di mala gestione, nei quali amministratori di centrodestra come di centrosinistra hanno usato Messinambiente come improprio salvadanaio per appropriarsi indebitamente di risorse pubbliche e come serbatoio di voti clientelari utilizzando le periodiche assunzioni di nuovi lavoratori , totalmente slegate da qualunque programmazione dell’attività aziendale, come massa di manovra per consolidare carriere e porzioni di potere politico. Messina Servizi Bene Comune ha tutte le potenzialità per mettersi alle spalle le inefficienze e le pratiche affaristiche legate al ciclo dei rifiuti chiudendo la stagione infelice del sistema misto pubblico privato che ha significato essenzialmente socializzazione delle perdite e appropriazione privata delle tasse salate pagate dai cittadini e delle risorse pubbliche e garantendo sicurezza a lavoratrici e lavoratori e un buon funzionamento del servizio, come giustamente meritano cittadine e cittadini messinesi.”

Sinistra Italiana per questi motivi chiede al Sindaco Renato Accorinti e alla sua giunta di servirsi delle proprie prerogative per chiedere alla presidenza del Consiglio Comunale di fissare con la massima urgenza la data della seduta d’aula che dovrà completare il lavoro lasciato a metà ed esprime massima solidarietà al personale di Messinambiente, stretto nella morsa dell’incertezza per via della scadenza fissata dalle procedure fallimentari della società, che è fissata al 30 giugno. Il partito sosterrà anche tutte le iniziative di lotta che saranno messe in atto per premere sul consiglio comunale perché dia il via libera alla svolta tanto attesa.