In una conferenza stampa tenutasi stamani nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, i consiglieri Daniele Travisano e Piero Adamo del network Vento dello Stretto, insieme all'associazione Fare verde, hanno illustrato una proposta di modifica della linea tranviaria, fondata sul progetto realizzato dall'architetto Marco Bombaci: un modello evoluto della vecchia metropolitana leggera che mira al rilancio delle attività commerciali e alla riconquista del waterfront, tramite l'eliminazione degli ingombranti cordoli che fiancheggiano il mezzo pubblico.

Il primo a prendere la parola davanti ai microfoni il consigliere della terza circoscrizioe, Daniele Travisano: "Abbiamo un lungomare molto esteso e una struttura portuale che garantirebbe la vivibilità tra la città e il porto, ma ci sono delle barriere che non ci permettono di toccare con mano un mare che abbiamo a due passi. Bombaci ha immaginato un modello che, con un investimento non esorbitante, prevede degli spazi che ricollegano la città con il mare, sfruttando le piazzette tematiche come largo Minutoli di via Garibaldi".

L'archietetto Marco Bombaci nel suo progetto cita l'inserimento di sensori che illuminano nelle ore noturne il passaggio pedonale, verniciatura rifrangente del manto segnaletico, fari interrati laterali, la realizzazione di un percorso visivo in grado di aiutare il guidatore: un insieme di strumenti che andrebbero a sostituirsi ai cordoli e alle aiuole laterali che hanno ridotto sensibilmente lo spazio urbano: "La nostra proposta mira ad un'evoluzione dello stato attuale della linea tranviaria, con sistemi intelligenti già realizzati in altri Paesi europei".

"L'idea - spiega il consigliere comunale Piero Adamo - nasce dal desiderio di realizzare davvero il tram a Messina, solo impropriamente definito tale. Tralasciando la scellerata sceleta del percorso fatta 14 anni, il principale problema è che crea un'importante cesura con il mare, penso alla via Vittorio Emanuele e la seguente passeggiata a mare, e con le attività commerciali, come la zona di Provinciale, massacrata da questa metropolitana leggera. Ci siamo posti il problema di come si potrebbero eliminare parti delle barriere laterali così da creare delle sovrapposizioni tra il mezzo pubblico e la sede stradale ordinaria, sostanzialmente il tram così come realizzato in grandi città come Milano".

Presente davanti ai giornalisti anche Piero Gatto, presidente dell'associaizone Fare Verde: "Noi di Fare Verde siamo dei sostenitori della soluzione tranviaria in quanto mezzo ecologico, tuttavia il recupero dell'affaccio a mare è indispensabile, le città che non ce l'hanno lo creano artificalmente, noi che lo abbiamo naturale lo neghiamo alla cittadinanza. Ben venga il tram ma troviamo una soluzione per non penalizzare le realtà economiche locali".

I costi dell'opera. Le spese previste ammontano a circa 10mila euro per ciascuna fermata. I punti d'attesa su cui si interverrebbe necessariamente sarebbero i due siti della via Vittorio Emanuele e i due di via Catania a Provinciale, per un totale di 40mila euro. La modificazione infatti come suggerisce Adamo potrebbe anche essere solo parziale, riguardando in prima battuta le sole aree del waterfront e di Provinciale, maggiormente penalizzate dall'impianto di sicurezza:"Le barriere laterali sono una prescrizione fatta da USTIFF 14 anni fa in funzione della tipologia di mezzo e di linea che era stata creata: Sacrificando in parte la velocità, noi possiamo recuperare le attività commerciali adiacenti a sede stradale e waterfront, al solo prezzo di allungare leggermente i tempi della tratta. Inoltre in alcuni punti non ci sono queste barriere come il tratto del viale Gazzi che costeggia il ponte della ferrovia o all'incrocio tra via I settembre e viale San Martino".

"Si tratta di un compromesso tra l'ipotesi dell'eliminazione totale del tram e dei soldi necessari per la sua realizzazione, e la modificazione del suo percoso odierno. Una proposta che Adamo - rilanciamo all'amministrazione comunale, al direttore Foti e all'assessore Cacciola".
"Il nostro - conclude Travisano - è un input propositivo che forniamo a chi di competenza affinchè se ne discuta insieme e si renda realizzabile questa proposta. Non stiamo immaginando opere faraoniche ma un qualcosa di cantierabile in maniera immediata. Otto mesi fa il ministro Delrio aveva detto che erano disponibili dei fondi per l'ammodernamento della città, vogliamo creare un dibattito, istitutire dei tavoli tecnici con l'Amministrazione, per riavviare un dialogo finalizzato all'armonizzazione del tram con un contesto cittadino che vive di quello stesso contatto con il mare che in questo momento è stato cancellato".

 

Paologiorgio Vinci