Riceviamo una nota di Pippo Trischitta, capogruppo di Forza Italia, in merito al maxi debito di MessinAmbiente ed al piano di riequilibrio.

"In riferimento agli articoli pubblicati in data odierna comunico che dallo scorso mese di ottobre non vi è alcun rischio di fallimento per MessinAmbiente ma, anzi, si prospettano benefici notevoli per la stessa società ed, in particolare, per il Piano di Riequilibrio. Ciò, in virtù del decreto legge 193/2016 emanato il 22 ottobre 2016 e pubblicato il 24 ottobre 2016, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili, in cui è compresa la soppressione di Equitalia e la rottamazione delle cartelle esattoriali. Come sanno tutti gli operatori di diritto, dallo scorso 7 novembre e sino al 31 marzo 17, ai sensi dell’art. 6 del suddetto decreto, tutti i debitori, compresa MessinAmbiente, possono presentare, relativamente ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016, istanza di definizione agevolata e possono estinguere il debito senza corrispondere le sanzioni comprese in tali carichi e gli interessi di mora, ottenendo anche sulla somma che non sarà dovuta l’annullamento dell’aggio pari all’8%. Ciò, visto che la “sanatoria” riguarda debiti tributari ed obblighi previdenziali ed assistenziali, determinerà per MessinAmbiente, in relazione anche alla vetustà del debito, un risparmio oscillante tra i 10 ed i 18 milioni di euro. Pertanto, considerato che tale abbattimento inciderà notevolmente anche sul Piano di Riequilibrio, è necessario che il Comune e MessinAmbiente si attivino per presentare alla Riscossione Sicilia, che già dal 7 novembre ha pubblicato il relativo modello, istanza di definizione agevolata con richiesta di estinguere il debito in 5 rate, di cui tre, per un ammontare complessivo pari al 70% del dovuto, dovranno essere pagate nei mesi di luglio, settembre e novembre il 2017 e le altre due, per il rimanente 30%, ad aprile e settembre 2018. Con la presentazione dell’istanza, il cui termine, ripeto, scade il 31 marzo 2017, vengono sospesi i carichi oggetto della domanda di definizione agevolata, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute, ma, in particolare, “ l’agente della riscossione, relativamente ai carichi definibili ai sensi del presente articolo, non può avviare nuove azioni esecutive ovvero iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi i fermi amministrativi e le ipoteche già iscritti alla data di presentazione della dichiarazione, e non può altresì proseguire le procedure di recupero coattivo precedentemente avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto il primo incanto con esito positivo ovvero non sia stata presentata istanza di assegnazione ovvero non sia stato già emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.” Infine, non può non evidenziarsi che anche il Comune di Messina, dalla rottamazione delle cartelle effettuate dai cittadini, incasserà notevoli somme – che potrà anche utilizzare per estinguere il debito di Messinambiente - per ruoli relative a multe e tributi risalenti addirittura all’anno 2000 e ciò con ulteriori notevoli benefici sul Piano di Riequilibrio. Pertanto, a parte la considerazione che il fallimento di MessinAmbiente creerebbe un notevole beneficio per il Piano di Riequilibrio poiché la somma di € 32.000.000,00 verrebbe espunta dallo stesso piano in quanto rientrante nella massa, ritengo che parlare di fallimento, così come ha fatto il capogruppo del PD, avv. Antonella Russo, certamente a conoscenza della suddetta normativa vigente dal 24 ottobre 2016, generi un ingiustificato, infondato e prematuro allarmismo, e crei inutile apprensione nei dipendenti di Messinambiente e nelle loro famiglie. Tutto dipenderà dalla volontà dell’Amministrazione comunale, ma l'occasione è ghiotta".