Aperte tre inchieste per l’incidente di questo pomeriggio che è costato la vita a tre marittimi, mentre uno è in gravissime condizioni. Un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Messina che ha disposto il sequestro della nave traghetto della Siremar, ferma ai lavori da alcuni giorni nel porto di Messina. La seconda inchiesta è stata aperta dalla Capitaneria di Porto di Messina, questa sera sono stati ascoltati dai militari i superstiti che si trovano ancora al Pronto soccorso dell’ospedale Piemonte. La terza inchiesta è stata aperta dalla compagnia di navigazione che attraverso un comunicato stampa ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime.

Vicinanza ai familiari

La Siremar ha anche fatto sapere di essere vicina ai familiari e s’è messa a disposizione per l’assistenza. Sono già giunti, intanto, a Messina alcuni periti nominati dalla Procura, i quali dovranno stabilire cos’è realmente accaduto a bordo della nave traghetto Sansovino. Dalle prime indiscrezioni pare stia emergendo che le vittime si trovavano in prossimità della cisterna dove già si trovava un marittimo investito dalle esalazioni del carburante. Altri 5 si sarebbero fiondati senza le opportune precauzioni per prestare i soccorsi, ma rimanendo a loro volta intossicati.

Allarme dei colleghi

A dare l’allarme sono stati alcuni colleghi, mentre uno di loro munito di maschera e bombola d’ossigeno tentava disperatamente di portare in salvo i marittimi stramazzati al suolo e privi di sensi. A consentire la ricostruzione sono stati i marinai intossicati e condotti all’ospedale Piemonte. Al reparto rianimazione si trova ricoverato in condizioni disperate un marittimo di Palermo per il quale si profila il trasferimento nelle prossime ore all’Ismet di Palermo. Al Pronto soccorso del Piemonte anche una decina di vigili del fuoco e quattro soccorritori per principi di intossicazione.