Politica
Ufficiale: il Pd a Messina non esiste
Lo aveva detto D'Alia qualche giorno fa. L'ex ministro adesso si interroghi sui "centristi". Ridimensionato anche Picciolo
- 05/12/2016redazione
Il dato è politico. Che nessuno si sottragga perché i messinesi hanno lanciato un messaggio forte e chiaro. L’analisi del dopo-referendum non può che passare dalla considerazione che il Pd a Messina non esiste. Lo aveva anticipato, per la verità, Gianpiero D’Alia qualche giorno addietro durante una trasmissione televisiva. Ma se non esiste il Pd, visto il risultato di Messina (superata la soglia psicologica del 70%), lo stesso può dirsi per l’intera coalizione.
Leader cittadini ridimensionati
Il voto referendario non è politico e nessuno può fare analisi procedendo per analogia, ma non si può negare che i “leader” cittadini non sono riusciti a convincere nemmeno i propri elettori. Messina ha detto comunque che la gente è stanca del centro-sinistra, di quei politici tronfi che credevano di avere conquistato il mondo esponendo l’insegna del “rezismo”. La verità è che Renzi era come il Pd, non esisteva. Immaginiamo che da oggi inizino a volare i coltelli fra i Dem messinesi, dove i Riformisti rivendicano il proprio ruolo, rispetto ai renziani della prima ora che escono ridimensionati da un risultato elettorale che la dice lunga sul bacino elettorale cui attingono.
L'analisi in casa "centristi"
Aveva ragione D’Alia quando sosteneva che il Pd fosse Francantonio Genovese e che oggi non esiste, ma all’indomani del voto l’ex ministro si dovrà guardarsi in casa e trarre le opportune considerazioni. Lo stesso dovrà fare Beppe Picciolo, anche lui ridimensionato dalla sberla delle urne. Ovviamente, all’analisi politica non si può sottrarre Rosario Crocetta, il quale come Renzi è sfiduciato, ma lui si sa non è tipo che molla facilmente le poltrone.